Menu

Il 91% delle aziende internazionali è ancora in Russia infischiandosene delle sanzioni

L’agenzia ucraina Interfax ha dato risalto allo sfogo di Mikaylo Podoliak, capo dell’ufficio presidenziale di Zelenski. Dopo quasi un anno di guerra, solo il 9% delle quasi 1.500 aziende globali ha lasciato il mercato russo, ha affermato Podoliak.

Tra le aziende occidentali rimaste a lavorare in Russia, la quota maggiore è tedesca (19,5%), il 12,4% è  americana, il 7%  giapponese. In particolare, sono rimaste a lavorare in Russia, nonostante le sanzioni occidentali, aziende globali come Metro, Leroy Merlin, Auchan, Nestlé, Unilever, Procter & Gamble, Siemens, Pfizer, Philip Morris, Bayer, Acer, Alibaba, CloudFlare, Societe Generale, Credit Suisse, Lenovo, Asus, Cersanit e simili“, ha scritto Podoliak su Telegram sabato scorso.

Secondo l’alto funzionario ucraino, alcune banche occidentali hanno realizzato super profitti in Russia durante l’anno della guerra su vasta scala.”Raiffeisen ha aumentato i profitti in Russia del 313%. Nel 2022, l’utile della filiale russa è stato di 474 milioni di euro, e questo è l’importo più elevato tra le filiali dell’Europa sud-orientale“. Raiffeisen ha aggiunto 94,8 milioni di euro al tesoro russo nella sola imposta sul reddito, ha affermato.

L’importo delle altre tasse è molto più alto. Cioè, questa è la tassa di guerra, quella sull’uccisione di ucraini”. Inoltre, “Raiffeisen ha riconosciuto le pseudo-repubbliche LPR e DPR, offrendo prestiti. Citibank, Credit Europe Bank e OTP Bank l’hanno seguito“, scrive Podoliak.

Il braccio destro di Zelenski ha denunciato inoltre che l’Agenzia nazionale per la prevenzione della corruzione (NACP) ha recentemente riconosciuto una società americana come sponsor internazionale della guerra. La società possiede filiali e marchi come Gillette, Fairy, Tide, Ariel, Lenor, Mr. Proper, Pampers, Always, Head & Shoulders, Pantene, Old Spice, Hugo Boss, Max Factor, ecc.

Non solo non hanno lasciato il mercato russo, ma continuano a gestire l’impianto di prodotti chimici per la casa, che è il più grande produttore mondiale di detergenti per P&G, e l’impianto per la produzione di lame e rasoi Gillette“, ha sottolineato Podoliak.

Il fatturato annuo totale di queste oltre 1.200 aziende in Russia è di quasi 290 miliardi di dollari. Questo è un quinto del PIL della Russia

Non lasciare il mercato russo in un anno di guerra su vasta scala non è un incidente, ma una posizione consapevole … E l’Occidente collettivo, il cui mercato per le società internazionali è una priorità più alta della Russia, deve assumere una posizione ferma“, si è sfogato Podoliak. Che resterà inascoltato, probabilmente…

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

4 Commenti


  • Binazzi Sergio

    i fatti stanno dimostrando che hanno fatto bene a rimanere in Russia queste aziende, certamente vanno contro agli interessi usa e dei loro servi europei, ma salvaguardano i propri poiché se avessero fatto la scelta che vorrebbe l’occidente sicuramente qui finirebbero in miseria o quasi come stiamo finendo tutti noi europei che per via della nostra sudditanza agli usa ci stiamo rovinando. la cosa che mi fa piacere è che con i loro tributi aiutano anche la giusta causa russa, alla faccia di chi gli vuol male.


  • Manuela

    Penso che è ora che la Ucraina la finisce non vuole parlare per la pace che non faccia la guerra alle spalle de tutti noi non che dobbiamo fare quello che prima della guerra era il paese più corroto e adesso è più bravi


  • Giuseppe

    Contento per le aziende ancora presenti in Russia, che tramite i rapporti commerciali mantengono in vita le reciproche economie, cosa importante. Inconcepibile come una UE che si definisce civile e democratica possa intervenire impedendo, di fatto, a private aziende di non avere rapporti con Mosca, ma vale per qualsiasi altro Stato, sottoponendo le stesse aziende a sanzioni, senza peraltro risarcirle per i mancati profitti. Bene quindi tutte ke aziende che si sono ribellate e si ribelleranno a certi dementi provvedimenti. Le economie se limitate vanno a danno dei cittadini per aumento dei prezzi facendo magari un piacere ad alcuni.


  • Barone

    questi ucraini vorrebbero che tutto il mondo li seguisse nel loro odio contro la russia, vedono quello che vogliono vedere, sono poi loro a far vedere a tutti come ci si puo’ arricchire mandando al massacro sicuro una generazione intera di giovani ucraini…perche’ quelle proprieta’ di territorio non apparterranno piu’ agli ucraini quando i vecchi moriranno ….e’ gente che guarda al futuro….

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *