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Germania. La guerra lacera i rapporti nella sinistra tedesca

In occasione delle tradizionali Marce per la pace di Pasqua, in Germania la posizione sulla guerra in corso in Ucraina ha lacerato in molte città i rapporti dentro la sinistra tedesca, in particolare dentro la Linke. Sostenitori e detrattori delle manifestazioni contro la guerra ormai parlano linguaggi e sostengono contenuti e visioni divergenti. Qui di seguito una cronaca delle manifestazioni e delle polemiche raccolte dal giornale della sinistra alternativa tedesca Junge Welt.

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Con striscioni che recitavano “Pace, riscaldamento, pane invece di armi, guerra e morte” o “Previeni la terza guerra mondiale!”, durante le vacanze di Pasqua, in Germania migliaia di persone sono scese in piazza in molte località da Kiel a Passau per le tradizionali marce pasquali. Willi van Ooyen, portavoce della marcia di Pasqua, ha dichiarato al giornale della sinistra alternativa Junge Welt che “nonostante la diffamazione molto aggressiva contro il movimento per la pace in termini di portata e gravità, non è stato possibile impedire una mobilitazione ”.

Con più di 120 campagne, marce, servizi di pace, dimostrazioni in bicicletta e raduni a livello nazionale, “la partecipazione è stata maggiore rispetto all’anno precedente. I manifestanti pasquali non si sono lasciati distrarre da “dibattiti sulla demarcazione gonfiati dai media”, ma “si sono chiaramente opposti alla militarizzazione in corso e alla propaganda di guerra”.

Secondo gli organizzatori, solo a Berlino hanno partecipato circa 2.500 persone, circa 1.200 ad Hannover e diverse centinaia a Stoccarda, Monaco, Colonia, Magonza e Lipsia. Circa 80 persone hanno manifestato presso il sito del gruppo di armamenti Rheinmetall a Unterlüß, Bassa Sassonia.

Tra i relatori delle manifestazioni c’erano attivisti di iniziative e organizzazioni per la pace, rappresentanti di sindacati e chiese, ma anche del Partito della Sinistra (Linke) e dell’SPD. I contributi si sono concentrati sul rifiuto di consegne di armi all’Ucraina, sulla richiesta di iniziative diplomatiche per porre fine alla guerra ucraina e sul no al riarmo delle forze armate tedesche.

Nell’appello per i tre giorni della marcia pasquale nella Reno/Ruhr, ad esempio, si diceva che il governo federale e l’UE dovevano compiere seri sforzi per “negoziati di pace senza precondizioni”.

A Lipsia, il co-organizzatore Torsten Schleip ha spiegato: “Per noi, un cessate il fuoco immediato e l’inizio dei negoziati sono la migliore alternativa a ulteriori esportazioni di armi e all’escalation fino al punto di uno scambio di colpi nucleari”. il governo federale di vietare e abolire le armi nucleari, dalle munizioni all’uranio e dalle mine antiuomo.

In alcune città, come Berlino, c’erano state in precedenza controversie tra il partito Die Linke e il movimento per la pace. Ad Amburgo, dove il “Forum per la comprensione internazionale e il disarmo globale” aveva convocato una manifestazione il lunedì di Pasqua, il Partito della Sinistra e il DGB per la prima volta non avevano mobilitato in occasione della marcia di Pasqua accusando il forum di relativizzare la responsabilità della Russia e di non smarcarsi sufficientemente dalla destra.

Anche a Brema la Linke ha preso le distanze. Il portavoce dello Stato Christoph Spehr ha accusato gli organizzatori della marcia di Pasqua di non mostrare solidarietà all’Ucraina. Ekkehard Lentz del Bremen Peace Forum ha risposto che Spehr si stava sottraendo alla responsabilità politica.

A Magdeburgo il consiglio comunale governato dalla Linke ha preso le distanze dalla marcia pasquale dell’iniziativa popolare “Offene Heide”, che si è svolta a Haldensleben, e ha chiesto indietro i 150 euro di sostegno originariamente approvati. L’accusa è stata quella di una “forte” o “prevista” “vicinanza a Putin” tra i relatori invitati e che, secondo il consiglio comunale, hanno dato il tono alla manifestazione.

A Berlino gli sviluppi dei giorni scorsi sembravano avviarsi a un confronto aperto: il 30 marzo la Linke e il VVN-BdA di Berlino avevano indetto una “manifestazione per la pace” per il sabato di Pasqua, nelle immediate vicinanze della tradizionale Marcia di Pasqua di Berlino. Questa manifestazione, vista nei fatti come alternativa e contromanifestazione rispetto alla marcia di Pasqua è stata annullata dal dirigente statale della Linke “per motivi organizzativi”.

Si è tenuto invece un evento della “solidarietà ucraina di sinistra” che è stato espressamente dichiarato come una contro-manifestazione per sostenere le consegne di armi e contro le richieste di un cessate il fuoco. Ma questo evento è stato apertamente sostenuto da settori della leadership della sinistra berlinese.

In questo contesto la marcia di Pasqua di Berlino si è resa vulnerabile aprendo l’alleanza organizzativa a soggetti del mondo no vax, alcuni dei quali hanno collegamenti con l’estrema destra. Gli organizzatori della marcia di Pasqua sottolineano che i compagni di strada sono individui verificati.

Ma questo è diventato un pretesto per la corrente, particolarmente forte nella Linke di Berlino, che non vuole avere nulla a che fare con le classiche rivendicazioni e dibattiti del movimento per la pace e cerca modi per distaccarsene o diffamarli in modo aggressivo.

L’accusa che la Marcia di Pasqua in quanto tale fosse “aperta a destra”  è quasi perfetta come leva per l’ala di destra della Linke per attirare dalla sua parte anche le persone coinvolte nel dibattito sulla guerra in Ucraina, ma che finora non hanno rappresentato alcuna posizione di sinistra nel governo.

A febbraio, l’esecutivo della Linke di Berlino ha votato quasi all’unanimità per sostenere la manifestazione alla Porta di Brandeburgo che ha fatto seguito al “Manifesto per la pace”. Ma  il consiglio della Linke ha rifiutato il sostegno ufficiale alla marcia di Pasqua di quest’anno con undici voti contro sette dopo un controverso dibattito in riferimento alla “partecipazione delle strutture di destra”. Tuttavia, la decisione afferma anche che non ci si oppone “esplicitamente alla partecipazione alla Marcia di Pasqua”.

Quattro membri dell’esecutivo distrettuale della Linke hanno criticato il mancato sostegno e la “diffamazione” della marcia di Pasqua. In un comunicato si parla di un “tentativo in atto sotto i nostri occhi per schiacciare il movimento pacifista”. Il comunicato afferma che “L’antifascismo è una cosa ovvia per noi. Tuttavia, ciò non significa che tutti coloro che sono delusi dalla politica della leadership della sinistra o dalla “politica di pace” possano essere descritti come di destra o di apertamente di destra”.

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