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I radar giapponesi non intercettano il test missilistico di Pyonyang

Secondo il quotidiano giapponese Nikkei, questa volta i sistemi di difesa del Giappone non sono stati in grado di “leggere” la traiettoria del missile balistico a raggio intermedio lanciato ieri dalla Corea del Nord. Il missile sarebbe sparito dai radar dopo il lancio.

Ad ammetterlo, secondo quanto riporta l’agenzia Nova è stato il portavoce e segretario capo di gabinetto del governo giapponese, Hirokazu Matsuno, per spiegare l’ attivazione dell’allerta aerea nella prefettura settentrionale giapponese di Hokkaido nella mattinata di ieri, nonostante il missile si sia inabissato al di fuori delle acque territoriali del Giappone.

Secondo Nikkei, la modifica di altitudine, del propellente e dei siti di lancio da parte della Corea del Nord ha complicato il monitoraggio dei test balistici nordcoreani. Durante un resoconto fornito ai parlamentari del Partito liberaldemocratico giapponese, il ministero della Difesa ha riferito che l’ultimo missile lanciato dalla Corea del Nord potrebbe aver raggiunto un’altitudine tale da porlo oltre la portata dei radar giapponesi.

Quello testato ieri dalla Corea del Nord è un missile a tre stadi Hwasong-18 alimentato a propellente solido. Lo ha confermato oggi l’agenzia di stampa ufficiale “Korean Central News Agency”, aggiungendo che al collaudo del missile ha assistito personalmente il leader nordcoreano Kim Jong-un.

L’agenzia ha confermato così le ipotesi formulate ieri dallo stato maggiore congiunto delle forze armate sudcoreane. La Corea del Nord cerca da tempo di perfezionare sistemi di propulsione a propellente solido per i suoi missili balistici, che consentirebbe il lancio in tempi ridotti e con preparativi meno complessi.

Inoltre, la Corea del Nord alla fine della scorsa settimana ha effettuato un test di nuovo un drone sottomarino da attacco nucleare. L’esercitazione del “sistema d’arma strategico subacqueo” si è tenuta dal 4 al 7 aprile ed ha permesso al drone di percorrere 1000 chilometri di distanza sottomarina simulata. Dopo 71 ore e 6 minuti, il missile è arrivato a destinazione ed è stato fatto esplodere in profondità.

L’agenzia di stampa della Corea del Nord Kcna, riferisce di una riunione tra Kim Jong Un e la Commissione militare centrale del Partito del Lavoro, dove sono stati discussi il rafforzamento delle capacità di difesa del Paese e i “preparativi di guerra” in risposta alle esercitazioni militari in corso da parte di Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone.

Le marine militari di Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone hanno infatti effettuato questa settima una nuova esercitazione navale congiunta al largo dell’isola di Jeju durata tre giorni, alla quale ha preso parte anche il gruppo da battaglia della portaerei statunitense a propulsione nucleare Uss Nimitz proveniente dal Mar Cinese dove era apparsa nel corso delle manovre militari cinesi intorno a Taiwan.

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