CPI: Un’oltraggiosa provocazione e intimidazione. La risposta sarà la mobilitazione di massa del 1° maggio
Un grosso contingente di polizia israeliana e della sua gendarmeria, la “Polizia di frontiera israeliana”, ha fatto irruzione, mercoledì pomeriggio, nella sede del Partito Comunista, pretendendo che venisse rimossa la bandiera palestinese.
I compagni di Nazareth hanno affrontato le forze di polizia e hanno rifiutato loro l’accesso all’edificio. La polizia non aveva alcun mandato e ha chiesto rinforzi, si è arrampicata sui muri, ha rimosso la bandiera palestinese e le bandiere rosse e le ha confiscate, il tutto arrestando il segretario del partito di Nazareth.
Dopo l’intervento della direzione del Partito, la polizia ha restituito tutte le bandiere alla sede centrale, dove sono state nuovamente sventolate sulla sede del CPI a Nazareth.
Il Partito Comunista ribadisce che si tratta di un’aggressione autoritaria provocatoria, il cui scopo è quello di reprimere e attaccare le libertà politiche, in attuazione degli ordini del colono Itamar Ben-Gvir, il ministro della Sicurezza nazionale che è stato condannato per sostegno al terrorismo.
I quadri del Partito Comunista, che hanno partecipato ieri alla Marcia del Ritorno, affermano che questo assalto non passerà inosservato e la risposta sarà una mobilitazione di massa verso la marcia del 1° maggio che si terrà sabato a Nazareth.
Insorgete contro l’occupazione, contro il fascismo, contro l’oppressione di classe, contro lo sfruttamento!
Lottiamo uniti per la pace e il socialismo!
In solidarietà,
Comitato per le Relazioni Internazionali
Partito Comunista d’Israele
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