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La diga di Kakhovka bombardata dagli ucraini

Il cedimento della diga di Kakhovka somiglia sempre di più al sabotaggio del gasdotto North Stream.

Tre mesi prima del sabotaggio del Nord Stream, il 26 settembre del 2022, gli Stati Uniti sono venuti a sapere da “uno dei propri alleati” che le Forze armate ucraine stavano pianificando un attacco alle infrastrutture sottomarine, avvalendosi di una unità di incursori subacquei sotto la supervisione diretta dei vertici militari di Kiev. È quanto si legge in uno dei documenti oggetto della recente fuga di materiali riservati del Pentagono, pubblicati sulla piattaforma Discord e ottenuti dal “Washington Post”.

La diga di Nova Kakhovka, il cui cedimento nella giornata di ieri ha causato l’inondazione di decine di insediamenti lungo il basso corso e l’estuario del fiume Dnepr, era già stata danneggiata da bombardamenti ucraini all’inizio di questo mese. Non solo, già il 14 settembre dello scorso, quando Kherson era ancora in mano ai russi,  gli ucraini avevano rivendicato di aver bombardato la diga.

L’ipotesi dei bombardamenti ucraini sulla diga emerge dalle fotografie satellitari analizzate dalla “Cnn”. Secondo l’emittente televisiva statunitense, le foto satellitari mostrano che la diga appariva nel complesso strutturalmente intatta almeno sino al 28 maggio scorso; fotografie scattate pochi giorni più tardi, il 5 giugno, mostrano invece danni significativi a una sessione della strada che coronava l’orlo della diga, un danno che pare provocato da un attacco esterno, forse tramite proiettili d’artiglieria.

La “Cnn” precisa di non poter verificare se i danni strutturali causati alla diga all’inizio di questo mese abbiano effettivamente causato il cedimento di ieri, o se quest’ultimo sia invece il risultato di esplosivi posizionati dalla Russia all’interno della centrale idroelettrica, come sostenuto dal presidente ucraino Zelensky e ripetuto acriticamente e pedissequamente dai mass media occidentali.

Secondo fonti russe martedì notte, i bombardamenti dell’esercito di Kiev hanno portato alla distruzione della parte superiore della centrale idroelettrica di Kakhovskaya.

La “Cnn” riporta le dichiarazioni di un ufficiale delle forze armate ucraine, il capitano Andrei Pidlisnyi, secondo cui dopo il cedimento della diga sono stati visti militari russi trascinati dalla corrente del fiume nel caos dell’inondazione.

Tale testimonianza non sembra avvalorare l’ipotesi di un sabotaggio deliberato della Russia, ma piuttosto quella di un cedimento strutturale improvviso della diga. Il collasso della diga di Nova Kakhovka ha causato effettivamente danni ben peggiori sulla sponda sinistra del fiume, controllata dalle forze russe e dove queste ultime avevano realizzato nei mesi scorsi vaste opere difensive in vista di ipotetici sbarchi fluviali da parte dell’Ucraina.

Come sottolineato dallo stesso Pidlisnyi, la sponda del fiume controllata dai russi è più bassa di quella di destra, su cui sono attestati gli ucraini, e dunque ha risentito maggiormente del cedimento della diga. L’allagamento di queste aree è iniziato attorno alle 3 di ieri mattina (ora locale), ma si è verificato gradualmente nell’arco di diverse ore, e pare dunque improbabile che la maggior parte dei militari russi non siano stati in grado di abbandonare le loro posizioni.

Il giornale ucraino Kyev Indipendent scrive che “la distruzione potrebbe anche, per un certo periodo, complicare i piani di controffensiva dell’Ucraina. I russi stanno cercando di rallentare il ritmo ucraino, ha affermato Serhiy Zgurets, direttore della società di consulenza Defense Express. In primo luogo, la distruzione della diga pone un enorme problema in grembo al governo ucraino, costringendolo a utilizzare le risorse per mitigare il danno invece di riversare i propri sforzi nel contrattacco della Russia. In secondo luogo, elimina un punto di attraversamento chiave sul fiume”.

Intanto le autorità della regione di Kherson hanno dichiarato lo stato di emergenza nell’intera area amministrativa. E’ quanto riferito dai servizi di emergenza all’agenzia di stampa “Tass”. “Nella regione di Kherson è stata introdotta una modalità operativa di ‘situazione di emergenza’”, ha affermato la fonte dell’agenzia. In precedenza, lo stato di emergenza era stato introdotto nel distretto di Novokakhovskij.

Secondo l’agenzia russa Ria Novosti, il responsabile del distretto di Novokakhovka Vladimir Leontiev  ha riferito che decine di persone sono state bloccate nelle aree suburbane a causa delle inondazioni dovute alla distruzione della diga di Kakhosvka . “Sono in corso lavori per salvare le persone che attualmente devono essere evacuate. Fino a 100 persone sono bloccate nelle case di Korsun”, ha detto il funzionario.

Le autorità di Kiev continuano ad annunciare e ad alimentare “l’hype” intorno alla controffensiva. Ma che le armi ricevute dalla Nato possano fare la differenza e portarla al successo va dimostrato sul campo. Meglio allagarlo.

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