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Ucraina. Ponti che saltano, balle che volano

Due giorni dopo che Shoigu aveva dichiarato che, in caso la NATO (cioè le FFAA ucraine) avesse utilizzato HIMARS o Storm Shadow sul territorio russo (inclusa la Crimea) la Russia avrebbe colpito i centri decisionali ucraini, il ponte di Čongar – vedi carta – è stato colpito da quattro missili SCALP (Système de Croisière Autonome à Longue Portée), ossia il nome con cui gli Storm Shadow sono chiamati in Francia (è un progetto congiunto di Matra e British Aerospace, c’entra anche Finmeccanica-Alenia Aermacchi, ovviamente).

Il danno non è catastrofico, come si vede dalla foto che allego, ma per il momento il ponte è chiuso e il traffico è deviato sull’unico altro collegamento tra la Crimea e l’oblast’ di Cherson, Armjans’k-Perekop.

Il missile che ha fatto i danni maggiori (quelli della foto) ha chiaramente utilizzato una testata BROACH (Bomb Royal Ordnance Augmented Charge) a doppio stadio: il primo è una carica cava che colpisce la superficie che si intende perforare, il secondo è la carica esplosiva vera e propria che serve a distruggere ciò che c’è sotto.

In questo caso il bersaglio designato era il pilone di sostegno, visto che ormai abbiamo capito che i ponti non si distruggono colpendone la campata, ma chi ha organizzato l’operazione ha forse dimenticato che quel ponte l’hanno costruito i sovietici, e non è così facile buttarlo giù (ironia della sorte, è proprio all’URSS e alle sue tecniche di costruzione che l’Ucraina deve la sopravvivenza del suo sistema logistico).

Che la Crimea sia in una posizione svantaggiosa per quanto riguarda le sue vie di comunicazione è cosa nota. Ma il problema degli attacchi alle strade e alle ferrovie che collegano la Crimea al continente non è, come si potrebbe facilmente pensare, un problema per la Crimea, ma per il continente – o meglio, per le truppe russe stanziate nell’oblast’ di Cherson.

Se il fronte di Zaporizhia viene rifornito, oltre che dalla Crimea, anche e soprattutto dal Donbas, i rifornimenti per la regione di Cherson passano solo per la Crimea. Questo attacco che danneggia la logistica russa potrebbe anche essere stato messo in opera in vista di una offensiva dalla sponda destra del Dnepr, una volta che il livello delle acque si sarà stabilizzato.

Intanto, poco fa Zelensky in un comunicato video ha messo in guardia “il mondo intero”: la Russia progetta azioni terroristiche contro la centrale nucleare di Energodar. Cioè la centrale nucleare in suo possesso, con la quale fornisce energia a tutti i territori che ha occupato.

Molto logico…

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1 Commento


  • Ciro Bene

    Lo scopo della guerra ce lo ha dichiarato a marzo il capo de Pentagono Austin, indebolire la Russia. Poi come hanno dichiarato al G7 a Madrid fare i conti con la Cina. Non è difficile capire quale sia l’imperialismo più aggressivo e bellicista. Basta guardare alle guerre Nato e al suo continuo allargamento per esportare “la nostra fasulla democrazia”. Allora non basta dire abbassate le armi ma chiarire al popolo anche chi utilizzando una falsa propaganda vuole continuarla a tutti i costi, impoverendo tutte le classi sociali subalterne con inflazione e distruzione dello stato sociale. lotta di classe e guerra, come sempre sono strettamente legate. Compagni, contro la guerra bisogna unirsi altrimenti saremo fottuti per i prossimi 30 anni.

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