Sono saliti a quattro i militari israeliani feriti dall’esplosione di un ordigno a Nablus, in Cisgiordania. Le immagini diffuse in rete mostrano un’alta colonna di fumo erigersi dal luogo dell’esplosione.
L’attacco è stato rivendicato dalle Brigate al Quds, braccio militare della Jihad islamica. L’attacco esplosivo è avvenuto “nel quadro della risposta alla continua aggressione contro il nostro popolo nella città di Nablus e nei suoi campi, e in risposta ai crimini dell’occupazione sionista contro il nostro popolo palestinese in difficoltà”, ha rivendicato l’organizzazione palestinese. Sempre a Nablus, ieri si sono verificati scontri armati tra palestinesi e militari israeliani.
Ieri sera, il gruppo armato palestinese “la Tana dei Leoni” ha annunciato che uno dei suoi membri è stato ucciso “durante i preparativi per affrontare il nemico sionista a est di Nablus”.
La Tomba di Giuseppe, dove è avvenuto l’attentato, si trova nel villaggio di Balata, alla periferia di Nablus, all’interno dell’aerea A della Cisgiordania, sotto il controllo dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), ma i militari israeliani entrano spesso nella zona scortando i fedeli ebrei che vogliono visitare la Tomba di Giuseppe.
Intanto un altro israeliano è morto e altri cinque sono stati feriti questa mattina in uno speronamento avvenuto vicino al check point Maccabim, a circa 20 chilometri a nord-ovest di Gerusalemme, lungo la strada 443 che collega Tel Aviv con Gerusalemme. Secondo quanto riferito dei servizi sanitari israeliani, uno dei feriti sarebbe in gravi condizioni. La polizia israeliana ha detto che l’aggressore ha investito gli israeliani con un camion, è fuggito ma in seguito è stato ucciso.
In risposta ai raid israeliani in Cisgiordania le organizzazioni palestinesi continuano a perseguire la politica del colpo su colpo.
Per motivi collegati ma diversi resta tesa la tensione a Tulkarem dove ieri la polizia dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) ha ucciso un giovane e ne ha ferito un altro durante scontri a fuoco con combattenti palestinesi nel campo profughi di Tulkarem seguiti alla rimozione di barriere erette per impedire l’ingresso di mezzi militari israeliani.
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Francesco
Come mai non vengono citati il numero di Palestinesi uccisi?
Redazione Roma
Uno, è scritto nell’articolo