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Ucraina. Dopo il vertice del G20 a Kiev “fischiano le orecchie”

Lo scoglio principale sul comunicato finale del vertice del G 20 in India era il linguaggio da usare nel paragrafo dedicato alla guerra in Ucraina. Il problema è stato risolto con la denuncia “dell’uso della forza” in Ucraina per le conquiste “territoriali” e con l’omissione dell’aggressione della Russia.

Una formula annacquata rispetto a quella del G20 di Bali di novembre 2022, necessaria per la riuscita del summit e della presidenza indiana“, è stato il commento negli ambienti diplomatici.

La dichiarazione dei leader, del G20 ricorda la precedente risoluzione approvata la vertice di Bali lo scorso anno, dove erano state sussunte le risoluzioni adottate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite”, entrambe approvate a maggioranza.

Nella dichiarazione finale di Bali, fu usato il termine “guerra” contro il volere di Russia e Cina, con la “condanna” da parte della “maggioranza dei membri”.

In questo comunicato è scritto invece che gli Stati “devono agire in modo coerente con gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite nella sua interezza“, astenendosi “dalla minaccia o dall’uso della forza per perseguire acquisizioni territoriali contro l’integrità territoriale e la sovranità o l’indipendenza politica di qualsiasi Stato“.

Il G20 richiede inoltre la “piena, tempestiva ed efficace attuazione” dell’accordo sul grano, “efficace per garantire consegne immediate e senza ostacoli di grano, prodotti alimentari e fertilizzanti e input agricoli provenienti dalla Russia e dall’Ucraina“. Nessun riferimento alla rottura di Mosca dell’accordo mediato da Onu e Turchia.

La differenza dei toni è forte, così come la delusione di Kiev: “L’Ucraina è grata ai partner che hanno cercato di includere una formulazione forte nel testo. Allo stesso tempo, il Gruppo dei 20 non ha nulla di cui essere orgoglioso”, ha commentato Oleg Nikolenko, portavoce del ministero degli Esteri ucraino.

Diversamente il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha definito il vertice del G20 a Nuova Delhi come “un successo incondizionato”, non solo per l’India e per la Russia, ma per l’intero blocco. “Il vertice, naturalmente, è un successo incondizionato, in primo luogo per la presidenza indiana, ma anche per noi”, ha detto in conferenza stampa al termine della riunione.

Il Financial Times ha scritto che la dichiarazione del vertice del G20 in India è stato un duro colpo per i paesi occidentali a causa della mancanza di un consenso globale per sostenere l’Ucraina.

Secondo invece la Segretaria del testoro egli Stati Uniti, Yellen, la dichiarazione congiunta del G20 è stata “essenzialmente molto forte” per quanto riguarda il conflitto in Ucraina.

Anche se il presidente russo Vladimir Putin non ha partecipato al summit, è evidente che il suo paese continua ad avere relazioni molto strette” con l’India, ha commentato la Bbc a commento della foto della “calorosa stretta di mano” tra Lavrov e il presidente indiano Modi.

L’immagine “viene vista da molti come una prova di quanto siano amichevoli e tranquilli i legami”, sottolinea la BBC secondo la quale “entrambi i paesi hanno ragioni di essere contenti dell’esito” del vertice, dopo il paragrafo sull’Ucraina della dichiarazione finale che non menziona la Russia.

Alcuni alleati potrebbero vedere le recenti difficoltà dell’Ucraina sul campo di battaglia come un motivo per negoziare con la Russia, ma questo è un brutto momento perché Putin vede la stessa cosa”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una intervista all’Economist, aggiungendo di essere emotivamente pronto per una lunga guerra.

E’ ormai evidente che nel mondo – ad esclusione dei fomentati della guerra in Europa e a Kiev – si comincia a ritenere che il conflitto in Ucraina vada chiuso il prima possibile, sarà bene che a Kiev a Varsavia e a Bruxelles se ne facciano una ragione.

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3 Commenti


  • Gianni Bernardi

    Che dire? Ciò che stiamo vedendo non può che lasciare senza parole chiunque abbia un minimo di conoscenze sulla storia e geografia del mondo. Sentire le esternazioni di individui vari, il livello di bassezza, l’infantilismo oltre il ridicolo ne dà la misura. La furia con cui il cosiddetto occidente tenta in tutti i modi di mantenere il potere dimostra che nulla è cambiato rispetto secoli e decenni fa. La mentalità da colonialismo è chiara se si rileggono le affermazioni che venivano dette in quel periodo. Periodo che non riguarda l’800 o prima: è bene ricordare una volta per tutte che i fenomeni coloniali sono durati formalmente fino agli anni ottanta del 900 con l’indipendenza degli ultimi stati africani (ovviamente nei fatti non sono mai cessati) ben oltre la dichiarazione dei diritti universali dell’uomo, molti di noi erano già nati. E la ‘fine’ è stata quasi sempre cruenta (vedasi Algeria, Mozambico, Indonesia…) proprio da parte di paesi con la fama di inventori dei diritti umani – Francia, Inghilterra, Olanda a cui vanno aggiunti gli USA anche se “ufficialmente” non colonialisti-, fama autocostruita. Eccidi, schiavitù, conquiste violente, conversioni forzate, ingiurie e denigrazioni anche ‘interne’ oltre che esterne sono la cifra da secoli: in che modo verrebbero valutati altri soggetti con queste premesse? La Cina si affaccia ora sul mondo dopo millenni di chiusura, e già deve essere ricacciata indietro perché niente e nessuno deve sopravanzare l’occidente: occidente über alles. Per quanto riguarda l’Ucraina niente si può aggiungere se non che Zelensky & C. sono dei mitomani e degli squilibrati, basta solo ascoltarli; bisognerebbe soltanto mettere chiaramente in fila quanto lì succede: legge marziale, arruolamento obbligatorio, partiti politici chiusi, informazione unica e leggi bavagllio, caccia ai collaborazionisti, monasteri perquisiti, libri e cultura russa aboliti, giornalisti arrestati, propaganda grottesca … tutto documentato da fonti ‘ufficiali’, soprattutto estere, anche se a spezzoni e alla chetichella. Un’informazione che ha davvero perso la più residua traccia di qualsivoglia credibilità e che non la riavrà più. Spero vivamente che l’Ucraina entri nell’UE e che magari Zelensky, Podolyack e altri diventino presidenti del parlamento, della commissione, del consiglio, visto che ormai sono in pieno delirio di onnipotenza; faranno compagnia ai compari Von Der Layen Borrel Michel Stoltenberg &C (visto che ormai UE e NATO sono tutt’uno): ci sarà da divertirsi.


    • Redazione Roma

      Da divertirsi proprio no, l’Unione Europea in Ucraina sta coltivando un tumore


  • carlo

    Mi pare che fosse chiaro fin dall’inizio che la guerra si sarebbe protratta fino a che faceva comodo agli Stati Uniti. Come tutte le guerre del resto.

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