Mentre qui in Occidente le nostre città e le nostre case risplendono e sfavillano, noi “cristiani”, intenti ai cento brindisi e festeggiamenti natalizi, rischiamo di dimenticare che la festa è – per chi ci crede – quella della Natività, della nascita di Gesù.
Ma chi era Gesù? Da ateo quale sono, mi piace ricordare Gesù come un palestinese di origine ebraica e di lingua aramaica – di etnia semita, quindi, come lo sono sia gli ebrei, sia gli arabi – figlio adottivo di un falegname che aveva sposato una ragazza già incinta.
Una nascita anomala (per la moralità dell’epoca, ma non solo) cui è seguita una vita straordinaria, da predicatore molto seguito dai poveri della sua terra, la Palestina occupata.
Fra le molte cose fatte e dette da Gesù è celebre anche la sua frase: “È più facile che un cammello passi attraverso la Cruna dell’ago, che un ricco entri nel Regno dei Cieli”.
Quanto è stato malinterpretato, per secoli, da discepoli mediocri: la Cruna dell’ago è un portale di ingresso in città, molto stretto, e un cammello ci può passare solo se è privo delle borse laterali, cioè se il suo padrone ha rinunciato alle proprie ricchezze.
Gesù è stato crocifisso dalla Potenza che occupava la Palestina, Roma, in combutta con i notabili di alcune tribù giudaiche locali.
La scusa era che diceva di essere “Re dei Giudei”, ma la verità era che quel predicatore dava fastidio, con il suo insistere sulla povertà e la rinuncia ai beni terreni: i notabili giudei – allora come oggi – da quell’orecchio non ci sentivano molto bene; meglio farlo fuori, usando i Romani come strumento, appunto con la scusa che lui voleva “farsi Re”.
Detto, fatto: secondo modalità cruente, ma per l’epoca non così inusuali.
Nei due millenni successivi, molti discepoli di Gesù, che sulla base della sua predicazione avevano fondato una nuova religione, il Cristianesimo, si sono macchiati di persecuzioni verso gli stessi ebrei, verso le altre religioni, hanno guidato o benedetto spedizioni di conquista in America, Africa e nel vicino Oriente, per i motivi più disparati, ma basati in ultima analisi sull’intolleranza religiosa, sul razzismo e sulla predazione.
Il messaggio di quell’uomo, Gesù di Nazareth, è stato completamente stravolto: alcuni suoi concetti, a loro modo rivoluzionari, rimangono, fra le pieghe dei “libri sacri” scritti dai suoi discepoli e giunti fino a noi, sebbene inframezzati da assurdità pseudoreligiose e deviazioni sessuofobe.
Proprio oggi, a Natale, assistiamo a una “crocifissione” collettiva di migliaia di palestinesi. A condurre la “crocifissione” (uccisione) collettiva dei palestinesi è una parte cospicua di chi si ritiene discendente dalle tribù giudaiche della Palestina, sostenuta dalla superpotenza di oggi, gli Stati Uniti d’America.
La ragione è politica più che religiosa: è ben conosciuta, e ha a che vedere con il colonialismo imperialista, con il potere su una Terra, la Palestina, che per alcuni è la “Terra Promessa” (su cui ritengono di avere un diritto esclusivo), per altri è la “Terra Santa”, mentre per i nativi rischia di essere sempre più una “Terra Maledetta”.
Una “Terra Maledetta” in cui ventimila uomini donne innocenti, di cui ottomila bambini, sono stati trucidati in queste settimane e continuano a esserlo in questi giorni, quasi fossimo tornati – ironia della ricorrenza storico-religiosa – al Natale di oltre duemila anni fa.
Allora, Erode il Grande, Re della Giudea e vassallo della potenza occupante, aveva ordinato l’uccisione di tutti i bambini nati in quei giorni, perché fra di loro ci sarebbe stato anche quel Gesù predestinato, si diceva, a diventare il nuovo Re della Giudea.
Oggi, la ragione dell’infanticidio di massa è che in mezzo ai bambini e alle loro madri si nasconderebbero quei ribelli che si azzardano a sostenere che la Palestina è (anche) dei palestinesi e che – per la prima volta in modo massiccio – hanno attaccato e ucciso i coloni della “Terra Promessa”.
All’epoca di Erode, Giuseppe, Maria e Gesù poterono mettersi in salvo fuggendo in Egitto. Sembra incredibile, ma è proprio quello che l’Erode di oggi vorrebbe facessero le centinaia di migliaia di palestinesi di cui sta massacrando i figli e che sta spingendo, con bombardamenti e carri armati, proprio verso l’Egitto.
Per Gaza, “ripulita” dalle “bestie umane palestinesi” (parole dei politici e leader sionisti) già circolano i progetti immobiliari di deliziose villette e nuovi insediamenti fronte mare, come da pubblicità in figura (grazie al compagno Giorgio Cremaschi per la segnalazione): affrettatevi, buoni prezzi!
Bene. Buon Natale? Ma buon natale un ca**o.
Il peggior Natale degli ultimi 80 anni.
* da uno scritto di Martino Rossi, ma modificato anche sostanzialmente.
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Daisy Rapanelli
grande!!!
Paulo Utzeri
Sembra che nulla cambi, prima hanno usato i Romani, ora usano gli stati uniti per portare avanti i loro “affari”.
Redazione Contropiano
I Romani avevano molti difetti, ma non obbedivano a nessuno…
Pasquale
È da circa 70 anni che succede nell’indifferenza assoluta. La borghesia sionista criminale detiene il capitale,gestisce la finanza e muove a suo interesse i coloni suoi scagnozzi,influenza i governi i quali a loro volta gestiscono l’esercito il quale è comandato a uccidere e distruggere. Fino allo sterminio completo e alla completa occupazione dei territori.
È il disegno su cui poggia l’ideologia fascio-sionista. Fino a quando la classe lavoratrice palestinese riuscirà a resistere.
Giuseppe
purtroppo la storia si ripete e l’attuale Hitler tenuto per mano dagli Usa ha via libera ,a quando l’Occidente avrà uno scatto di dignità?