Ecco, ci risiamo, anche oggi la notizia di tutte le “nostre” prime pagine è che Putin ci vuole bombardare con le armi nucleari. Di più, che “la Russia è pronta per una guerra nucleare“, addirittura.
Prima di addentrarci nell’analisi, un appunto doveroso: è ovvio che la Russia è pronta per una guerra nucleare. Lo sono tutte le potenze nucleari, sia quelle dichiarate che quella non dichiarata – è insito nel fatto che sono, appunto, potenze nucleari, e hanno di conseguenza un certo numero di persone selezionate appositamente che, in certe circostanze, sanno cosa fare e lo faranno.
Se poi “pronta” significa “disposta“, vale il discorso di cui sopra: tutte le potenze nucleari (dichiarate e non) sono non solo pronte, ma disposte all’utilizzo delle armi nucleari, in certe circostanze. Altrimenti non sarebbero potenze nucleari.
Il ragionamento mi pare ovvio, ma ad altri pare invece che affermare di essere pronti, in determinate circostanze, all’uso dell’atomica è indizio di follia e malvagità.
Non solo: il “folle malvagio” ha anche SPECIFICATO quali sono, queste “certe circostanze“, e sono sempre le stesse e ormai mi sono anche stancato di ripeterle, come probabilmente anche lui (ma altri non si sono evidentemente stancati di cadere dal pero ogni volta): se c’è una minaccia alla sovranità e all’indipendenza della Russia, ovvero se c’è una concreta (o ritenuta tale) minaccia per la sopravvivenza dello stato – non se ci si sveglia storti una mattina, e nemmeno se il ponte di Kerč’ viene bombardato.
Tanto che alla domanda esplicita se abbia mai pensato all’impiego dell’arma atomica in Ucraina, la risposta è stata, ovviamente, di no, perché non ce n’è bisogno. Questo perché (pag. 178 del mio libretto, se volete approfondire, e ancora meglio qui però in russo) nella dottrina militare russa ci sono sei livelli di conflitto.
La guerra in Ucraina è, in questa scala, al posto numero 4, “guerra locale“, per la quale l’utilizzo dell’atomica, tattica o strategica che sia, non è previsto.
Il coinvolgimento della NATO, però, rischia di far salire il livello al cinque, “guerra regionale“, o addirittura al sei, “guerra su larga scala“: e per questi due tipi di conflitto l’impiego dell’atomica, nelle circostanze ricordate sopra, è assolutamente previsto, con una gradazione che va dal cosiddetto “impatto nucleare indiretto” (attacchi con armi convenzionali, movimentazione degli ordigni tattici e stato di allerta delle forze strategiche) all’impiego delle atomiche tattiche (prima su bersagli esclusivamente militari in scala crescente, da quelli meno importanti a quelli più importanti, poi infrastrutturali, anche qui con lo stesso criterio) e infine a quelle strategiche.
Insomma, ce n’è di strada da fare.
Intanto i “nostri” giornalisti non si sono fatti l’unica domanda che varrebbe la pena di fare. Perché Putin ha detto che la Russia, in caso, è pronta?
Oh, non sarà mica una risposta a quello che ha detto Macron, che per la Francia “non ci sono più linee rosse” riguardo alla Russia? Perché anche se ce ne dimentichiamo, la Francia è una potenza nucleare: e quando una potenza nucleare afferma che non ci sono più linee rosse nei confronti di un altro stato (non, attenzione, non ci sono linee rosse nei confronti del nostro sostegno all’Ucraina, o una qualsiasi altra formulazione sufficientemente ambigua da potere essere disinnescata facilmente, ma proprio CONTRO un altro stato), sta implicando de facto ANCHE il ricorso all’atomica.
E se dall’altra parte c’è un’altra potenza atomica, il minimo che può fare è ricordare che se da un lato non ci sono linee rosse non ce ne saranno nemmeno dall’altro, ovvero che si è pronti all’impiego dell’atomica così come lo si è dall’altro lato (“ma Macron non voleva dire questo, figurati” non è una scusa che regge. È il Presidente della Repubblica Francese, ossia di una potenza nucleare, e ha dichiarato di voler procedere contro la Russia in modo illimitato. O ha in mente, alla peggio, anche l’impiego dell’atomica o è un ca**aro, e in entrambi i casi non è una buona cosa per il resto del mondo).
E quindi ciò che avrebbero dovuto fare, quando è venuta fuori la storia della Francia che non ha più linee rosse, era telefonare immediatamente all’ufficio stampa della Presidenza francese e chiedere un’intervista a Macron o una chiarificazione a loro, o in subordine almeno all’ambasciata francese.
Ma invece no, figurati, mica una potenza nucleare, quando parla di linee rosse che non ci sono più, ha in mente l’atomica. A quella ci pensa solo Putin, le atomiche francesi sono solo per bellezza, mica per minaccia.
P.S. – Intanto alla CNN Jim Sciutto ci è rimasto malissimo delle anticipazioni pubblicate dal New York Times del libro si David Sanger, “New Cold War” (ne abbiamo parlato due giorni fa).
E sì, perché anche il povero Sciutto ha in uscita un libro sulla stessa faccenda, “The Return of Great Powers. Russia, China, and the Next World War“, e rischia che tutta l’attenzione vada invece al libro di Sanger! Quindi anche lui ci fornisce la sua visione dei fatti, nella quale gli USA si sono preparati “vigorosamente” all’eventualità che la Russia decidesse di usare le atomiche a ottobre 2022, in uno scenario bellico che Sciutto sostanzialmente paragona a quello delle truppe inglesi a Dunkerque, anche se alla fine anche lui, a malincuore, deve ammettere che “at no time did the US detect intelligence indicating Russia was taking steps to mobilize its nuclear forces to carry out such an attack […] at no point did we ever see any indications of types of steps that we would’ve expected them to take if they were going down a path toward using nuclear weapons“.
In più, però, aggiunge il dettaglio che gli USA hanno convinto Cina e india a fare pressioni sulla Russia perché non usasse le atomiche (le stesse atomiche, ricordo, per le quali secondo lo stesso Sciutto non c’era alcuna indicazione che sarebbero state usate) e che questo è stato determinante, o meglio, “I can’t demonstrate this positively, but I think that’s our assessment“.
Leggetevi l’articolo, è buffo (povero Sciutto, bruciato sul traguardo): https://edition.cnn.com/…/us-prepared-rigorously….
EDIT – ho “rotto” il link russo, perché Facebook si è risentito della cosa.
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Marco
premetto che condivido appieno il ragionamento del giornalista ma devo inserire una errata corrige sui fatti: in effetti una arma nucleare tattica è già stata impiegata in Ucraina nel rispetto delle dottrine di guerra Russe; il casus belli in questione trattasi di un magazzino contenente forniture BRITANNICHE di munizionamento “standard” in URANIO IMPOVERITO; la Russia aveva di già avvertito che per le loro dottrine le munizioni in URANIO IMPOVERITO contavano alla stessa stregua di ARMI NUCLEARI SPORCHE e che avrebbero potuto certamente dare adito ad una risposta nucleare da parte della stessa Russia; e così fu che, grazie ad una soffiata, il magazzino di armi in questione fu NUCLEARIZZATO con tutto quello che conteneva.
Redazione Contropiano
Non ci risulta che sia stata usata una testata nucleare tattica. Che gli effetti possano essere stati simili è verosiile, ma dipende appunto dalla natura del bersaglio, non dello strumento utilizzato
Pasquale
Ipotesi e previsioni, giornalisti e presidenti che sparano a alzo zero. La verità indelebile e incancellabile è che l’unica potenza nucleare che è ricorsa all’arma atomica, finora, è stata solo e soltanto l’America.
Mauro
….Ma a Chernobyl fu sabotaggio?🤔
Redazione Contropiano
Quella è storia nota. E confessata… Niente complottismi, please…
Mara
Delle volte mi viene il dubbio che nei telegiornali italiani vadano più che giornalisti, persone di passaggio il cui lavoro consiste nell’imparare a memoria le veline che passano loro le direzioni deiTG per ripeterle al grande pubblico per guadagnarsi la giornata.