Menu

Day after a Gaza. Alle volte rispuntano

Il Wall Street Journal del 25 luglio ha rivelato che responsabili americani, israeliani e arabi si stanno operando per nominare Mohammed Dahlan come responsabile di Gaza del day after.

Mohamed Dahlan, 62 anni, di Khan Younis, è una delle figure più controverse nella politica palestinese. Noto per il suo passato come capo della sicurezza preventiva della ANP negli anni 90, accumulando potere e influenza.

In ambiente palestinese è considerato responsabile, dei fatti del 2007 con il golpe di Hamas. Dopo essere stato espulso da Fatah e fuggito fuori dei territori occupati, dovrà affrontare dei carichi penali pendenti nei suoi confronti.

Dahlan si è stabilito negli Emirati Arabi Uniti. Ha stretto alleanze con vari attori regionali, inclusi gli EAUe l’Egitto, oltre alle sue inquietanti relazioni con i servizi israeliani e americani che vedono in lui un possibile strumento per influenzare la politica palestinese. Non sfugge a nessuno il ruolo che stanno giocando gli EAU nella normalizzazione con l’entità sionista in attuazione dei cosiddetti accordi di Abramo.

Gli Emirati Arabi Uniti insieme a Israele e Usa potrebbero sostenere il ritorno di Dahlan a Gaza come parte di una strategia più ampia per cancellare l’influenza di Hamas e sostituire l’Anp. Questi paesi, se si aggrega l’Egitto, potrebbero fornire supporto finanziario e logistico per facilitare il ritorno di Dahlan.

Hamas, che ha governato Gaza per 17 anni potrebbe vedere Dahlan come una minaccia per quello che è rimasto della propria autorità. La popolazione di Gaza, esausta da anni di conflitto e assedio, potrebbe vedere Dahlan come una figura controversa, con ricordi del suo passato ruolo nella sicurezza che potrebbero suscitare rifiuto e resistenze.

Per Hamas il ritorno di Dahlan potrebbe intensificare il conflitto interno palestinese. Hamas non sarebbe incline a cedere senza garantire un suo ruolo di controllo. Tuttavia, Dahlan sostenuto dai vari servizi di sicurezza, potrebbe cercare di negoziare una forma di co-governo o trovare un compromesso che gli permetta di rientrare nella scena politica.

Affidare un ruolo a Dahlan potrebbe creare tensioni all’interno di Fatah, dove ha molti avversari. Il presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, ha avuto relazioni tese con Dahlan, e un suo ritorno potrebbe minare il piano di unità nazionale appena raggiunto, a Pechino, fra le organizzazioni palestinesi.

La comunità internazionale, inclusi Stati Uniti e Unione Europea, potrebbe vedere Dahlan come una figura pragmatica con cui negoziare, soprattutto se percepito come moderato rispetto a Hamas. Tuttavia, qualsiasi cambiamento nel potere a Gaza richiederebbe un attento equilibrio per evitare una crisi umanitaria o un’escalation di violenza.

Il ritorno di Mohamed Dahlan a Gaza è una possibilità complessa e carica di potenziali conflitti e trasformazioni. Dahlan secondo i suoi sostenitori potrebbe portare risorse e supporto esterno, il suo ritorno potrebbe anche innescare nuove tensioni interne e alterare gli equilibri di potere esistenti. La situazione richiederebbe una gestione delicata da parte di tutti gli attori coinvolti per evitare ulteriori destabilizzazioni nella già fragile realtà palestinese. Questo potrebbe anche essere un motivo per allontanare tale drastico scenario.

Infine, le rivelazioni del giornale statunitense, non sono altro che una forma per non parlare di fermare la guerra genocida in atto da circa 10 mesi, e aumentare la confusione.

Resta il fatto che la Palestina non ha bisogno di essere governata da fantocci nè di personaggi già scaduti come Dahlan, che ogni tanto rispuntano come strumenti nelle mani di chi sta massacrando il popolo palestinese. Penso che il popolo palestinese ha la capacità e l’intelligenza per continuare la sua Resistenza e auto-determinarsi liberamente.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *