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Nuovi armamenti a Kiev per far proseguire la guerra in Ucraina. La Russia bombarda i consiglieri e i mercenari stranieri

Nel vertice di Ramstein dei ministri della Difesa del blocco euroatlantico, abbiamo assistito all’ulteriore e ossessiva richiesta di Zelenski di ricevere ancora armamenti dai paesi Nato per proseguire la guerra contro la Russia. Questa sembra essere l’unica opzione presa in considerazione, e i paesi occidentali continuano ad assecondarla nonostante sia la situazione militare sul campo che i contrasti emersi dentro la leadership ucraina indichino che altre strade – inclusi i negoziati con Mosca – dovrebbero essere prese in esame.

Per cercare di riparare le perdite subite dalle forze armate di Kiev, il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, ha annunciato nel vertice di sostegno all’Ucraina a Ramstein un altro pacchetto di aiuti militari a Kiev da 250 milioni di dollari. Il ministro della Difesa tedesco Pistorius ha assicurato altri 12 obici Panzer 2000 (6 entro il 2024), mentre ulteriori 650 missili Martlet arriveranno dalla Gran Bretagna, “come impegno del nuovo governo” Starmer. Un’altra batteria contraerea arriverà da Madrid e nuove forniture militari non specificate dal Canada mentre l’Unione Europea verserà 40 milioni aggiuntivi per ripristinare le infrastrutture, soprattutto energetiche dell’Ucraina.

Zelenski oggi sarà al forum di Cernobbio dove incontrerà la Meloni con l’obiettivo di convincere l’Italia a sdoganare l’uso delle armi fornite a Kiev per colpire in Russia.

Dal canto suo la Russia ha cominciato a diversificare e specificare gli obiettivi dei suoi raid sull’Ucraina andando a colpire proprio i rifornimenti e gli effettivi militari stranieri presenti sul terreno.

Gli attacchi russi sulle città ucraine degli ultimi giorni avrebbero provocato la morte di centinaia di mercenari stranieri in Ucraina riporta l’agenzia Tass citando una fonte militare di alto livello.

“Oltre 250 mercenari stranieri, tra cui 70 specialisti della difesa aerea francesi e rumeni, sono stati eliminati durante un attacco il 4 settembre a Krivoy Rog”, afferma la fonte. E ancora: “Circa 500 specialisti, tra cui istruttori provenienti da Polonia, Francia, Germania e Svezia, sono morti o hanno riportato ferite dopo l’attacco del 3 settembre a un centro di addestramento delle forze armate ucraine a Poltava”, sostiene la fonte alla Tass aggiungendo che tra le vittime c’erano militari dell’esercito ucraino e del Servizio della Guardia nazionale, nonché “mercenari stranieri provenienti da Polonia, Francia, Germania e Svezia, che stavano addestrando truppe ucraine”.

A Konstantinovka, “circa 50 mercenari e consiglieri militari francesi sono rimasti uccisi in un attacco con missili Iskander in una struttura temporanea per il dispiegamento di mercenari stranieri”.

La stessa fonte riferisce che almeno 50 militari ucraini, tra cui 19 mercenari provenienti dal Regno Unito, sono rimasti uccisi nel raid effettuato il 2 settembre sempre con missili Iskander-M contro “il sito di dispiegamento temporaneo dei mercenari stranieri che stazionavano in un hotel nella città di Zaporizhzhia”.

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