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Nuova strage israeliana a Gaza. Negoziati ormai falliti

Un raid aereo israeliano nella notte a Gaza ha provocato una nuova strage tra la popolazione palestinese. Secondo le prime informazioni le forze armate israeliane hanno condotto dei bombardamenti nella zona umanitaria di Al-Mawasi a Khan Yunis, la principale città meridionale del territorio palestinese. Si tratta di una tendopoli di profughi installatasi sulla spiaggia.

Un funzionario della Difesa civile di Gaza ha riferito alla Afp che 40 persone sono morte e altre 60 sono rimaste ferite. La versione delle forze armate di Tel Aviv è che i bombardamenti con i caccia avevano come obiettivo “terroristi di Hamas che operavano all’interno di un centro di comando e controllo situato nell’area”. Rapida la replica di Hamas che ha bollato la versione di Israele come una “palese menzogna”.

Mahmoud Basal, portavoce della difesa civile di Khan Yunis, ha detto alle agenzie internazionali che “intere famiglie sono scomparse nel massacro di Mawasi Khan Yunis, sotto la sabbia, in buche profonde”.

Le autorità sanitarie di Gaza hanno riferito di ulteriori vittime a causa dei recenti attacchi aerei israeliani, affermando che 28 persone sono state uccise in un solo giorno, tra cui quattro gemelli. In un altro bombardamento avvenuto domenica mattina, una donna e i suoi sei figli sono stati uccisi in un attacco aereo su una casa a Deir al-Balah, nel centro di Gaza.

Quasi tutta la popolazione di Gaza di 2,1 milioni di persone è stata ripetutamente sfollata a causa dei continui attacchi israeliani, con molti di loro diretti verso quella che Israele ha descritto come una “zona umanitaria” nella parte meridionale dell’enclave ma che pure viene bombardata senza ritegno.

La nuova strage di palestinesi a Gaza avviene in una fase di completo stallo dei negoziati su un possibile cessate il fuoco.

Il portavoce di Hamas Basem Naim ha affermato che “i funzionari statunitensi che hanno agito come mediatori hanno avvelenato i negoziati”.  “Hamas non ha presentato nuove condizioni ai mediatori, né sulla questione dei prigionieri né su altre questioni. Il movimento ribadisce il suo impegno nei confronti di quanto concordato il 2 luglio di quest’anno sulla base della proposta del presidente Biden e sulla risoluzione n. 2735 del Consiglio di sicurezza Onu”, ha detto Naim a Al Jazeera.

L’Egitto ha intanto accettato di consentire al presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas di entrare nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah, ma ha condizionato ciò a un’approvazione israeliana che però non è mai arrivata, riferisce l’emittente pubblica israeliana Kan.

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