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In Venezuela è in corso il Congresso Mondiale contro il fascismo

In un mondo in cui le minacce alle democrazie e ai diritti umani sembrano tornare in primo piano, a Caracas, in Venezuela, si è aperto il “Congresso Mondiale contro il Fascismo, il Neofascismo e le loro espressioni affini” al quale partecipano delegati provenienti da tutto il mondo.
Il congresso è in corso da ieri nella capitale venezuelana e riunisce esponenti di partiti politici, movimenti sociali, accademici, intellettuali e influenti figure della scena internazionale con un obiettivo comune: discutere strategie per contrastare l’ascesa dei movimenti neofascisti.

L’evento di Caracas arriva in un momento particolarmente cruciale per il Venezuela. Il paese, reduce da un nuovo tentativo di golpe contro il governo di Nicolás Maduro, sottolinea l’importanza di creare un fronte comune per resistere alle forze che minacciano la sovranità nazionale e i principi democratici. “Se il fascismo di ieri ha portato la guerra, il genocidio e la distruzione, il neofascismo di oggi promette di fare lo stesso con nuovi strumenti: la manipolazione digitale e il potere economico”, ha spiegato lo storico dirigente del Psuv Diosdado Cabello.

La Vicepresidente del Venezuela, Delcy Rodríguez, ha indicato le radici del fascismo nella crisi del capitalismo con la concentrazione del capitale, le crescenti diseguaglianze economiche e sociali, l’aggressività assassina sul piano internazionale, che trova la sua massima espressione nel genocidio del popolo palestinese, il controllo totalitario dell’informazione grazie alle nuove tecnologie. Il popolo venezuelano ha sconfitto il tentativo fascista di delegittimare colle bugie e la violenza il governo di Nicolas Maduro e lancia oggi, dalla Patria di Bolivar e di Chavez, un movimento internazionale contro il fascismo, il capitalismo e l’imperialismo.

Nella sua relazione, uno dei delegati italiani, Luciano Vasapollo, ha affermato che “la narrazione di ogni singola storia politica deve sempre avvenire in relazione alla grande storia generale, non deve mai chiudersi o ristagnare in se stessa, ed è proprio sulla base di questa ricomposizione che l’utilità della lettura del passato, delle grandi intuizioni come degli errori fatali, è indispensabile per le nuove generazioni”.

In questo senso, Vasapollo rileva convergenze e divergenze tra “i militanti antifascisti che in Italia dal 1948 in avanti non sono riusciti a portare un serio cambiamento e i rivoluzionari che in Venezuela, invece, hanno cambiato significativamente la realtà sociale, facendo leva sul sentimento nazionale, sulle radici cristiane e sulla sete di giustizia del popolo venezuelano, guidato in questo percorso di crescita da Hugo Chávez”.

Una delegazione della Rete dei comunisti si trova in Venezuela per partecipare e intervenire con una relazione al Congreso mundial contra el fascismo, neo fascismo y otras expresiones similares voluto e costruito dal presidente Nicolas Maduro.

La delegazione ha partecipato alla presentazione del congresso nella Comunas di Catia a Caracas, quartiere simbolo della violenza fascista scatenata nei giorni seguenti le elezioni del 28 Luglio scorso e protagonista della resistenza popolare contro le bande criminali scatenate dalla reazione contro i risultati del voto popolare.

Il congresso è un importante momento di confronto internazionale che coglie la necessità di costruire un importante argine mondiale alla reazione imperialista internazionale che in tutti i continenti usa i fascisti come strumento per fermare i processi di emancipazione e liberazione dei popoli.

Il Venezuela e la sua rivoluzione bolivariana sono oggi la linea del fronte nella lotta contro il fascismo, la spina nel fianco dell’imperialismo euroatlantico. Tutte le forze democratiche e rivoluzionarie del mondo si devono stringere al suo fianco per fermare i progetti imperialisti che vogliono fermare il corso della storia.

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