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Libano. Bombardata Beirut mentre Netanyahu parlava all’Onu. Nessuno spiraglio di tregua

Gli aerei militari israeliani hanno effettuato ieri una serie di pesantissimi bombardamenti sulla periferia meridionale di Beirut, in quello che sembra essere il bombardamento più intenso della capitale libanese dalla guerra del 2006.

Almeno 10 esplosioni hanno scosso la periferia meridionale della capitale, un’area densamente popolata colloquialmente nota come Dahiyeh, con grandi nuvole di fumo nero che si alzavano sopra la città. Almeno quattro edifici residenziali sono stati rasi al suolo con ingenti danni alle strutture vicine.

L’esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira il quartier generale di Hezbollah, che ritiene si trovasse sotto gli edifici bombardati con pesanti bombe anti-bunker, e i media israeliani hanno affermato che il leader del gruppo, Hassan Nasrallah, era l’obiettivo dell’attacco. Un funzionario israeliano ha confermato al Times of Israel che gli attacchi hanno preso di mira il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, che si credeva fosse al centro di comando in quel momento.

Fonti della sicurezza di Hezbollah riferiscono che Nasrallah era in un “luogo sicuro e ciò che viene pubblicato dai media ebraici non è vero”. Anche i funzionari israeliani, sentiti dal New York Times, non sono stati in grado di confermare che Nasrallah sia stato ucciso, “ci vorranno settimane per saperlo” hanno affermato.

Al Jazeera ha detto che i raid israeliani hanno preso di mira anche le città di Karak, Hazarta e Rayak nella valle della Bekaa, nel Libano orientale. Il bilancio delle vittime libanesi nei bombardamenti israeliani di questi giorni è di 726 morti, tra cui bambini e donne, e 2.173 feriti.

Nonostante i bombardamenti israeliani Il corrispondente di Al Jazeera ha riferito che questa mattina una quarta raffica di razzi è stata lanciata dal sud del Libano verso le posizioni israeliane in Galilea, e ha indicato l’esplosione di missili intercettori israeliani nello spazio aereo dei villaggi di confine nel settore centrale nel sud del Libano.

L’esercito israeliano ha confermato che Hezbollah ha sparato una serie di razzi a medio raggio, che hanno fatto scattare le sirene in diverse città. I media israeliani hanno riferito di aver sentito esplosioni a Tel Aviv e in altre aree del centro di Israele.

I pesanti raid israeliani su Beirut sono arrivati meno di due ore dopo che Netanyahu ha parlato all’assemblea generale delle Nazioni Unite, dove ha difeso la sua guerra a Gaza e i ripetuti attacchi aerei sul Libano ed ha attaccato le Nazioni Unite affermando che sono “una palude antisemita”.

Il primo ministro libanese Najib Mikati, che si trova attualmente a New York per l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ha detto che l’attacco di Israele dimostra che “non si preoccupa” degli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco.

Giovedì, Israele ha respinto una proposta di Stati Uniti e Francia per una tregua temporanea di 21 giorni tra Hezbollah e Israele, nonostante che mercoledi scorso un alto funzionario statunitense abbia detto ai giornalisti che il piano era stato comunicato alle autorità di Tel Aviv.

“Dobbiamo continuare ad attaccare Hezbollah. Abbiamo aspettato questa opportunità per anni”, ha detto il capo di stato maggiore israeliano Halevi a seguito di una valutazione, nelle osservazioni fornite dalle forze armate suggerendo che l’esercito era contrario a un cessate il fuoco in questa fase.

 

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