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Ufficiali Nato nell’esercito ucraino, Kiev approva la legge

Il Parlamento ucraino, la Verkhovna Rada, ha votato ieri un disegno di legge che consente ad appartenenti di eserciti stranieri di servire come ufficiali nelle forze armate ucraine. 

A riferirlo è stato il deputato Oleksiy Goncharenko, fervente russofobo, presente nella lista dei terroristi del Cremlino. 

Il voto favorevole in Parlamento

La Rada ha adottato in toto il disegno di legge sulla procedura per il servizio militare a contratto degli stranieri nell’esercito”, ha dichiarato Goncharenko sui social. 

A quanto si apprende, i voti a favore sono stati 276 su un totale di 450, ossia il 61% dei deputati. Una maggioranza chiara, ma non proprio un plebiscito per essere una decisione così rilevante nel contesto di guerra in cui si trova l’Ucraina. 

Secondo Goncharenko, la nuova legge è necessaria per permettere agli stranieri di essere reclutati nell’esercito ucraino non solo come soldati e sergenti, ma anche come ufficiali e guidare interi battaglioni, reggimenti e via a salire sotto il loro comando. 

Il Regno unito apre all’invio di propri ufficiali al fronte

La notizia fa il palio con quanto affermato dal Times, nel Regno Unito, secondo cui nel recente incontro tra Starmer e Zelensky il premier britannico avrebbe aperto alla possibilità di inviare ufficialmente piccoli gruppi di istruttori militari in Ucraina. 

In realtà, è ampiamente testimoniato come nelle truppe ucraine siano presenti migliaia di soldati stranieri, operanti nella zona grigia tra mercenari arruolati secondo gli standard internazionali e rappresentanti mascherati di eserciti e interessi occidentali.

I pericoli nucleari in caso di escalation Nato

Tuttavia, l’eventuale ufficializzazione degli “istruttori d’élite” renderebbe tale anche il dispiegamento delle infrastrutture Nato in Ucraina. Non proprio un viatico per il cessate il fuoco e i negoziati, anche alla luce dell’aggiornamento della dottrina nucleare annunciata dal Cremlino. 

Questa prevede l’utilizzo di armi nucleari anche verso Stati non in possesso dell’atomica che però minacciano la sicurezza nazionale con il sostegno effettivo di potenze nucleari. Come un battaglione delle forze armate ucraine guidato da un tenente colonnello britannico… 

Agli occhi del Cremlino, questa sembra una pericolosa mossa della disperazione per intrappolare l’Occidente nelle trincee ucraine in un momento in cui l’esercito perde posizioni su posizioni, dal Donetsk a Zaporizhzhya. 

Ma la legalizzazione di quanto già avviene al fronte – Mosca ritiene che tra i 20.000 mercenari impiegati dall’Ucraina siano già operativi ufficiali di carriera e consiglieri militari occidentali – rappresenterebbe comunque un’escalation senza precedenti nel conflitto.

La miopia dei Paesi europei nella linea guerrafondaia

I rumor britannici fanno seguito a quelli delle autorità francesi, che in precedenza avevano aperto alla possibilità di inviare forze di terra se la situazione in prima linea fosse diventata critica per Kiev. 

Una volta dipanata la propaganda occidentale, le notizie dal fronte rappresentano questa situazione, con Macron che nell’incontro di giovedì con Zelensky ha sottolineato “i progressi nell’addestramento e nell’equipaggiamento di una brigata ucraina, un impegno che la Francia ha preso alcuni mesi fa., un modello di cooperazione davvero unico – (si parla in tutto di 15.000 soldati addestrati fino a oggi in territorio francese) –, che ribadisce il sostegno della Francia all’Ucraina”. 

Insomma, continua la miopia guerrafondaia, che lede in primis gli interessi continentali,  nella decrepita classe politica occidentale. 

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