L’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri, Josep Borrell, due giorni fa si trovava a Tokyo “per presiedere il primo dialogo strategico UE-Giappone“, come ha scritto egli stesso su X. Il risultato è stata la firma del “primo partenariato dell’UE in materia di sicurezza e difesa nell’Indo-Pacifico“.
Assieme al suo omologo giapponese Takeshi Iwaya, Borrell ha saluto questo passo definendolo come “storico e tempestivo“: storico per il motivo appena accennato, tempestivo per l’evidente orizzonte preoccupazione di minacciare sempre più da vicino la Cina. Dopo i dazi, lo scontro col Dragone prende sempre più le forme della guerra guerreggiata.
Il patto entrerà in vigore col nuovo anno, ma non se ne sanno ancora tutti gli aspetti. I media locali hanno riportato che il contenuto riguarda soprattutto un aumento delle esercitazioni militari congiunte, una maggiore cooperazione nel settore della difesa e l’instaurazione di un dialogo ad alto livello sui temi collegati.
Non si è fatta attendere, ovviamente, la risposta di Pechino. Lin Jian, portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha sottolineato come questo tipo di accordi dovrebbero servire a “promuovere la pace e la stabilità regionali e non a prendere di mira terze parti o a danneggiare gli interessi di sicurezza di altri paesi“.
Ha poi espresso due moniti molto duri. A Tokyo ha detto di “imparare le lezioni dalla storia, a rispettare le preoccupazioni dei suoi vicini asiatici e ad agire con prudenza in materia militare“, con evidente riferimento alla Seconda guerra mondiale, mentre ha “invitato l’Ue a evitare di intervenire nelle controversie territoriali regionali“, pensando all’affare Taiwan.
Durante la visita, Borrell ha incontrato anche il ministro della Difesa del Giappone, il generale Nakatami. I due, condannando anche il recente test di lancio di un missile balistico da parte della Corea del Nord, hanno ribadito la volontà di migliorare la cooperazione anche per ciò che riguarda l’ambito marittimo, informatico e aerospazionale.
Per il futuro viene prevista anche la possibilità di condividere informazioni delle relative intelligence e quelle riguardanti l’industria della difesa. Bisogna ricordare che il Giappone, insieme a Regno Unito e Italia, sta sviluppando il caccia di ultima generazione Tempest, che rappresenta il primo impegno militare dell’arcipelago senza la partecipazione degli Stati Uniti.
Borrell farà tappa anche in Corea del Sud, altro teatro strategico nella rete di alleanze che la filiera euroatlantica sta rinnovando, in contrapposizione alla Cina. Iwaya, prima di incontrare l’Alto rappresentante europeo, aveva dichiarato che la sicurezza dell’Indo-Pacifico è “inseparabile da quella dell’Europa e dell’Atlantico“.
Tokyo stessa, che dal 2022 ha ridiscusso la propria strategia di difesa nazionale e sta aumentando le spese militari, evidenzia la creazione di un fronte occidentale bellicista e bellicoso. Il Giappone è parte del QUAD, un dialogo sulla sicurezza che comprende anche India, Australia e Stati Uniti.
A completare lo scenario del Pacifico c’è l’Aukus, che unisce in un altro patto di sicurezza di nuovo Australia e Stati Uniti col Regno Unito. Con l’accordo appena firmato dal paese del Sol Levante con la UE, le tensioni non possono che aumentare.
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