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Fukushima: l’incidente classificabile di “livello 6”

La radioattività esterna, infatti, continua a presentare tassi crescenti e intollerabili per la salute umana. L’Agenzia aveva fin qui assegnato un rating provvisorio di 5 (“incidente con più ampie conseguenze”) lo scorso 18 marzo, a una settimana dal terremoto che ha messo fuori uso l’impianto di raffreddamento della centrale e causato gravi danni ad alcuni dei suoi reattori.

I giudizi sulla gravità degli incidenti nucleari sono emessi secondo la International Nuclear and Radiological Event Scale (Ines), una scala introdotta dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica (Aiea, che fa capo all’Onu), per consentire la comunicazione tempestiva delle informazioni rilevanti sulla sicurezza in caso di incidenti nucleari. La Ines si compone di 7 livelli: finora quello più grave, il settimo, è stato assegnato soltanto al disastro di Cernobyl, del 26 aprile del 1986.

Ma la Tepco – la società che gestisce l’impianto – sembrerebbe ancora incapace di prendere atto che quella centrale è ormai una bomba inutilizzabile produttivamente, da chiudere e basta, seppellendola sono una montagna di cemento armato. E’ di oggi infatti la notizia che le truppe Usa forniranno acqua per raffreddare i reattori della centrale nucleare di Fukushima. E’ stato spiegato che il continuo uso di acqua marina per raffreddare i reattori può comportare seri rischi di corrosione.

Tre dipendenti della centrale nucleare sono stati colpiti da radiazioni, rendendo necessario il ricovero in ospedale per due di loro: la notizia è stata confermata dall’Agenzia per la Sicurezza nucleare, secondo cui il ricovero si è reso necessario per l’esposizione a radiazioni «di 170-180 millisievert per ora» (il limite massimo ammesso per gli esseri umano è di 0,3).

La Tepco ha allontanato gli altri lavoratori dal reattore numero 3, uno di quelli più danneggiati dal sisma e considerato quello più pericoloso, perché alimentato dal combustibile “mox”, altamente radioattivo. Le accuse alla società diventano sempre più forti: nnon avrebbe misurato le radiazioni all’interno dell’impianto prima di inviare i tecnici a effettuare le riparazioni.

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