In cambio dei tre ostaggi israeliani, oggi c’è stata la liberazione di 110 prigionieri politici palestinesi. Tra questi ci sono Zakaria Zubeidi, un leader delle Brigate Al-Aqsa di Fatah a Jenin, Mohammad Abu Warda, esponente di Hamas, Iyad Jaradat, un membro della Jihad islamica, Mohammad Amudi, anche lui della Jihad islamica,.
Dei 110 previsti, ci sono una trentina di bambini, adolescenti e donne. 43 dei prigionieri rilasciati sono membri di Fatah, 24 sono riconducibili ad Hamas, mentre 19 alla Jihad islamica palestinese. Ad attendere i pullman con i prigionieri a bordo a Ramallah c’erano migliaia di persone nelle strade.
Anche gli ostaggi ostaggi israeliani Agam Berger, Arbel Yehoud e Gadi Moses sono stati liberati. La prima a essere rilasciata da Hamas oggi 30 gennaio 2025 a Jabalya è stata la soldatessa Agam Berger. Nelle immagini trasmesse dalla tv araba, la soldatessa israeliana Agam Berger, circondata da decine di uomini armati e una folla di gazawi, al momento del suo rilascio è apparsa sorridente, in grado di camminare da sola, dopo 482 giorni in prigionia.
Con lei il 7 ottobre erano state prese in ostaggio le soldatesse Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag, liberate da Hamas sabato scorso.La 29enne Arbel Yehoud e l’80enne Gadi Moses sono stati liberati invece a Khan Younis, davanti alle rovine della casa del leader di Hamas nella Striscia, Yahya Sinwar, ucciso dagli israeliani.
Arbel Yehoud è israelo-tedesca era in consegna alla Jihad islamica palestinese. Circondata da una folla di miliziani armati e civili, ha raggiunto l’auto della Croce rossa internazionale.
Alla Croce rossa a Khan Younis sono stati consegnati anche i 5 ostaggi thailandesi . Si tratterebbe di Thenna Pongsak, Sathian Suwannakham, Sriaoun Watchara, Seathao Bannawat e Rumnao Surasak.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha denunciato di aver assistito “con grande severità” a “scene scioccanti” durante la liberazione avvenuta oggi degli ostaggi da Gaza, riferendosi alle scene che hanno riguardato in particolare il rilascio di Arbel Yehoud, si è quindi rivolto ai mediatori, chiedendo di garantire che “scene così insopportabili non si ripetano”.
Ma mentre in Israele si festeggia il rilascio di otto ostaggi – tre israeliani e cinque lavoratori thailandesi, – l’ex ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir è tornato alla carica sul suo canale Telegram per attaccare il governo Netanyahu e l’accordo che prevede la tregua e lo scambio di prigionieri. “Siamo felici ed emozionati per il ritorno dei nostri amati Agam, Arbel e Gadi, (ovviamente gli ostaggi thailandesi per lui non contano, ndr) ma le immagini orribili da Gaza lo rendono chiaro: questa non è una vittoria completa, è un fallimento completo, in un accordo sconsiderato come nessun altro”.
Saranno 11 gli ostaggi israeliani che Hamas rilascerà tra oggi e sabato nel quadro dell’accordo sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, ha confermato l’ufficio di Netanyahu. Altri tre uomini, tutti in vita, saranno liberati sabato.
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In Cisgiordania intanto il bilancio delle vittime palestinesi di un attacco aereo israeliano avvenuto oggi nella città di Tamoun, è salito a 10, con molti altri feriti, hanno detto i funzionari sanitari. L’attacco fa parte di un’offensiva su larga scala dell’esercito israeliano in Cisgiordania, contro le città di Jenin e Tulkarm e i loro campi profughi.
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A Hebron i militari israeliani hanno portato in caserma Luisa Morgantini e Roberto Bongiorni de Il Sole 24 Ore.
Ultim’ora: Poco dopo le 18.00 è stata rilasciata Luisa Morgantini. L’avvocata che segue il caso, ha detto che l’attivista ed ex europarlamentare, il giornalista Roberto Bongiorni e altri due arrestati (una olandese e un neozelandese) sono stati rilasciati. Resta agli arresti solo un palestinese, Sami Hureini.
Luisa Morgantini, 84 anni, ex vicepresidente dell’Europarlamento e nota attivista italiana, è stata fermata dalla polizia israeliana a sud di Hebron, perché sarebbe entrata in una “zona militare”.
Sono stati fermati a Kiriat Arba, insediamento dei coloni, storicamente tra i più estremisti in Cisgiordania, vicino a Hebron. Ora sono stati portati a Hebron in una base israeliana. L’accusa israeliana è che avrebbero invaso una zona militare israeliana. Loro hanno fatto notare ai soldati dell’Idf che non era scritto da nessuna parte che si trattava di una zona militare interdetta. Ma li hanno caricati su un cellulare e portati nella base israeliana, con pc e telefonini sequestrati.
Insieme a Luisa Morgantini è stato fermato anche il giornalista del Sole 24ore, Roberto Bongiorni, che era con lei.
Entrambi sono stati portati alla stazione di polizia della colonia di Kiryat Arba.
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