Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è arrivato a Washington e ha in programma di incontrare già oggi Steve Witkoff, l’inviato speciale di Trump in Medio Oriente, per discutere i negoziati per la seconda fase dell’accordo di cessate il fuoco, mentre con Trump l’incontro è previsto per domani.
La televisione israeliana Canale 12 ha riferito che Netanyahu cercherà un accordo con Trump sull’annessione di parti della Cisgiordania per assicurarsi il continuo sostegno del ministro delle Finanze Bezalel Smotrich.
Canale 12 ritiene che il cambiamento apportato da Netanyahu nella composizione della squadra negoziale con i mediatori e con Hamas, e la nomina del ministro degli Affari strategici Ron Dermer, indichi uno spostamento da un focus sulla sicurezza a uno diplomatico, nel tentativo di raggiungere una soluzione regionale più ampia e complessa.
La collocazione di Dermer a capo della squadra negoziale significa che è diventato chiaro che l’obiettivo principale è quello di recuperare gli ostaggi ma anche di porre fine alla presenza di Hamas a Gaza.
Le famiglie degli ostaggi israeliani che sono ancora a Gaza stanno spingendo perché Netanyahu completi l’accordo di scambio di prigionieri in tre fasi. La evocata minaccia di tornare alla guerra di sterminio contro i palestinesi nella Striscia di Gaza blocca la strada per il rilascio dei loro parenti ancora prigionieri.
Il primo ministro israeliano ha detto che discuterà con il presidente degli Stati Uniti “questioni critiche, tra cui la vittoria su Hamas, il ritorno di tutti gli ostaggi e il confronto con l’asse iraniano”
Dal 25 gennaio, Trump sta promuovendo la proposta di spostare i palestinesi di Gaza nei paesi vicini come l’Egitto e la Giordania, citando “la mancanza di luoghi abitabili nella Striscia”, su cui Israele ha condotto una guerra di sterminio per quasi 16 mesi.
E proprio in Cisgiordania Israele questa mattina ha bombardato il campo profughi di Jenin e distrutto edifici residenziali come parte delle sue operazioni su larga scala in corso nell’area. I filmati rilasciati dalla gente del posto sui social media sembravano mostrare una grande fetta del campo distrutta. L’agenzia di stampa palestinese Wafa ha detto che le forze israeliane hanno fatto saltare in aria contemporaneamente quasi 20 edifici sul lato orientale del campo dopo averli armati di esplosivi.
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