Anche quest’anno abbiamo preso parte alla manifestazione contro la Conferenza sulla sicurezza di Monaco (MSC) in modo combattivo. Al raduno di apertura, il nostro compagno di Genova del collettivo di lavoratori portuali CALP ha chiesto un blocco delle consegne di armi e delle pratiche militanti.
Per i lavoratori portuali è chiaro: le armi a Israele, Turchia e Arabia Saudita devono essere bloccate per porre fine alle guerre. Utilizzando questo esempio, ha mostrato come possono apparire la protesta militante nel “cuore della bestia” e l’internazionalismo pratico. In un altro contributo, è stata affrontata la situazione di Abdullah Öcalan, che è in isolamento turco da oltre 20 anni, ed è stata esposta una bandiera con la sua immagine in segno di solidarietà, un gesto che è criminalizzato in Germania.
In seguito, ci siamo diretti risolutamente verso l’ufficio della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco come un blocco anticapitalista di 400 persone provenienti da tutta la Germania. Mentre i politici e i lobbisti tenevano la loro conferenza nel Bayrischer Hof, l’amministrazione cittadina ha cercato di contenere la protesta a vari livelli. Oltre alla massiccia presenza della polizia, hanno inasprito le condizioni e cercato di tenere ferma la manifestazione. Siamo stati in grado di respingere questo insieme all'”Action Alliance against the NATO Security Conference” e di dimostrare con un blocco ben organizzato che la nostra protesta è autodeterminata.
Soprattutto in tempi di crescenti guerre imperialiste, come in Ucraina e Kurdistan, il genocidio in Palestina e lo spostamento a destra in Germania con richieste di deportazioni e riarmo, è importante dimostrare che la protesta contro la guerra, l’imperialismo e l’isolamento non può essere sconfitta!
Durante la nostra manifestazione, abbiamo espresso la nostra resistenza contro la Conferenza sulla Sicurezza di Monaco con slogan, cartelli, palloncini e pirotecnici. Le nostre richieste di “fermare i preparativi per la guerra” e “impedire le esportazioni di armi” erano al centro della nostra azione. Attraverso un’azione in cui diversi manifesti raffiguravano il simbolo del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), abbiamo mostrato la nostra solidarietà internazionale con la resistenza del popolo curdo!
Per noi è chiaro: il Siko (acronimo della Conferenza, ndr) è un incontro di guerrafondai. La nostra resistenza a questo è legata alla lotta contro il sistema capitalista, che costituisce la base per conflitti e guerre sempre più emergenti.
“Nessuna guerra per il capitale – lotta per la rivoluzione”
Manifestazione spontanea al Festival Internazionalista
Come blocco anticapitalista contro la Conferenza sulla sicurezza di Monaco, abbiamo deciso di lasciare collettivamente Marienplatz e di dirigerci al Festival Internazionalista senza cordone di polizia e sorveglianza.
Con 200 compagni siamo andati a Theresienwiese e siamo scesi in piazza in una manifestazione spontanea. Siamo stati in grado di chiarire ad alta voce la nostra lotta contro la guerra, lo sfruttamento e la crisi ancora una volta e dimostrare che non ci lasceremo rendere adatti alla guerra per il capitale. I compagni del Festival Internazionalista ci hanno accolto in solidarietà alla One World House.
Il Festival Internazionalista nella One World House ha fornito l’ambientazione per concludere una giornata politica. Con cibo e bevande, la giornata è stata valutata dal nostro punto di vista e discussa politicamente.
I nostri gruppi musicali – Azadî, Rosa Rost, Drumberg, Gündalein e P-T2 – hanno realizzato un concerto che ha dato a molti di noi l’energia necessaria per affrontare le sfide politiche che ci attendono.
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Andrea Vannini
“se non del tutto giusto, quasi niente sbagliato…” si prega di non confondere Palestina, Ucraina con Kurdistan…
Enzo
Qui abbiamo diversi Ocalan al 41 bis, ma e’ pericoloso rivendicarne l’appartenenza, eh?
Redazione Contropiano
Li abbiamo sempre difesi, sei un po’ fuori strada se volevi esser critico…