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“Show Israel the red card”

Una chiamata al boicottaggio di Israele rivolta a tutti i tifosi del mondo che arriva dalla Scozia, direttamente dal cuore del Celtic Park di Glasgow.

I protagonisti sono i tifosi del Celtic che dal settore dello stadio da loro occupato, durante il match di Champions League della settimana scorsa contro il Bayern Monaco, hanno mostrato centinaia di cartellini rossi e uno striscione gigante con su scritto “Show Israel the red card”, mostra il cartellino rosso a Israele, aperto da una grande bandiera della Palestina.

L’iniziativa è l’ennesima messa in campo dalla “Green Brigade”, l’anima ultras della Glasgow figlia della migrazione irlandese che non hai mai smesso di lottare per l’indipendenza dell’Irlanda intera dalla corona britannica e di sostenere i processi di liberazione dei popoli dal colonialismo in tutto il mondo.

Il messaggio mira ad aumentare la pressione popolare e internazionale per l’esclusione delle squadre israeliane dalle competizioni sportive a causa del genocidio che lo Stato sionista sta commettendo ai danni del popolo palestinese, opzione a cui le federazioni internazionali, calcistiche ma non solo, non hanno con poca sorpresa mai dato seguito.

Animata da solide radici antifasciste e indipendentiste, la “Green Brigade” ha sempre unito la passione per la propria squadra con il sostegno alla “propria gente” con progetti sociali e culturali.

Negli ultimi mesi inoltre non ha perso occasione per sostenere fuori e dentro gli stadi la causa del popolo palestinese, sfidando i divieti della Uefa e portando al mondo intero un messaggio di solidarietà a chi, come fatto per lunghi decenni dal popolo irlandese, lotta ancora oggi in Palestina per scacciare l’occupante sionista dalla propria terra.

A partire da questo fine settimana, l’iniziativa ha cominciato a essere raccolta dalle tifoserie organizzate, dall’Europa al Sud America..

La chiamata ha il merito di porre anche nel mondo dello sport i temi della giustizia sociale e della solidarietà alla legittima causa palestinese, sostenuta da milioni di persone che sono scese in piazza in questi mesi, ma mai davvero presa in considerazione dalla maggioranza di quei governi (soprattutto occidentali, italiano compreso) complici con i crimini commessi dallo Stato d’Israele.

Di seguito, vi lasciamo alle righe diramate dai tifosi del Celtic per la coreografia e alle prime foto raccolte in giro per il mondo con lo slogan, in Italia raccolte sui profili Instagram dal collettivo Calcio e Rivoluzione e dal podcast Pallonate in faccia.

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Ieri sera, i tifosi del Celtic hanno mostrato a Israele il cartellino rosso. Questo è stato un messaggio diretto alla Uefa e alla Fifa affinché applichino i rispettivi statuti e sospendano Israele dalle competizioni.

Israele sta commettendo genocidio e pulizia etnica, sta praticando l’apartheid e sta occupando illegalmente il territorio palestinese. Tutto questo viola il diritto internazionale.

In 15 mesi, Israele ha ucciso almeno 382 calciatori palestinesi e almeno 235 altri sportivi. Di questi, almeno 96 sono bambini e almeno 286 sono giovani. Israele ha distrutto 147 impianti di calcio e altri 140 impianti sportivi in tutta la Palestina. Israele ha impedito il gioco del calcio in tutta la Palestina.

I tifosi di calcio hanno una piattaforma unica e potente e da tale influenza deriva una grande responsabilità. Chiediamo ai tifosi di calcio di tutto il mondo che apprezzano la vita, l’umanità, la dignità, la libertà, la pace e la giustizia di essere coraggiosi e di usare la vostra piattaforma per opporvi ai crimini di Israele e stare dalla parte della Palestina.

Potete prendere posizione mostrando il cartellino rosso a Israele e sventolando la bandiera della Palestina. Il calcio è uno strumento incredibilmente potente. Se il mondo del calcio si unisce per isolare Israele, anche altri campi seguiranno inevitabilmente questo esempio.

È tempo che la Uefa e la Fifa mettano in pratica i valori che predicano: uguaglianza, rispetto e diritti umani.

Fino all’ultimo ribelle

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