I miliziani yemeniti di Ansarallah – più conosciuti come gli Houthi – hanno annunciato di aver preso di mira la portaerei statunitense USS Harry S. Truman per la seconda volta in 24 ore. In una nota stampa, i combattenti yemeniti hanno scritto in nota diffusa in mattinata che: “In risposta alla continua aggressione degli Stati Uniti e di fronte alla tirannia e all’arroganza, la portaerei Truman è stata presa di mira nel Mar Rosso settentrionale per la seconda volta nel giro di 24 ore, con numerosi missili balistici, missili da crociera e droni in uno scontro durato diverse ore”.
Ansarallh ha fatto sapere di aver sventato un attacco contro lo Yemen. Nel fine settimana, gli Stati Uniti avevano bombardato la capitale Sanaa, nelle aree di Saada, Al Bayda e Radaa uccidendo 31 persone e ferendone 101.
Il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha annunciato che le forze statunitensi stanno continuando i loro attacchi aerei contro gli Houthi. Il Centcom non ha fornito ulteriori dettagli, ma ha pubblicato un video su X che mostra un caccia pronto per il decollo. “Le forze del Comando centrale degli Stati Uniti continuano le loro operazioni contro i terroristi Houthi sostenuti dall’Iran”, si legge nella dichiarazione.
Gli attacchi, ordinati dal presidente Trump, con l’obiettivo di riaprire le vie del commercio internazionale nel Mar Rosso che gli Houthi hanno bloccato e attaccato per diversi mesi in solidarietà con i palestinesi di Gaza sottoposto al genocidio israeliano. Gli attacchi erano stati sospesi durante la tregua su Gaza ma di fronte alla fine della tregua decretata da Israele erano ripresi.
Il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense, Mike Waltz, descrivendo alla Nbc news i bombardamenti di sabato, ha descritto l’attacco come più “robusto” rispetto a quello dell’amministrazione precedente. “La differenza qui è perseguire la leadership Houthi ritenere l’Iran responsabile per aver ripetutamente finanziato, addestrato e aiutato il gruppo a colpire non solo le navi da guerra Usa ma il commercio globale, aiutando gli Houthi a paralizzare le rotte marittime più strategiche del mondo”. L’alto funzionario Usa non ha escluso l’azione militare diretta sull’Iran, per impedire al Paese di costruire nuove armi nucleari. “Quello che il presidente ha sempre detto è che l’Iran non può avere un’arma nucleare. Tutte le opzioni sono sul tavolo per assicurarci che non ce l’abbia”, ha detto Waltz. “Possono rinunciarvi in una maniera che sia verificabile, oppure possono affrontare una serie di altre conseguenze”, ha concluso Waltz.
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