Migliaia di persone sono in piazza in diverse città dell’Ucraina, come Kiev, Leopoli, Odessa e Dnipro, per protestare contro il governo Zelensky.
A innescare la protesta delle piazze è stata l’approvazione in Parlamento di una legge che ha per oggetto l’indipendenza dei due maggiori organi dell’anticorruzione nel Paese.
La nuova legge sulle agenzie anticorruzione
La nuova norma prevede infatti che il Nabu (Ufficio nazionale anticorruzione) e la Sapo (Procura specializzata anticorruzione) debbano rispondere al Procuratore generale, ossia una figura politica nominata direttamente dal presidente, perdendo di fatto la necessaria autonomia rispetto all’esecutivo per lo svolgimento delle proprie funzioni.
La misura è stata voluta e sostenuta in maggioranza dal partito fondato dal presidente Zelensky nel 2017, Servitore del Popolo, ma è stata votata anche dal partito di Petro Porošhenko, Solidarietà europea.
Gli “oligarchi” votano con Zelensky
Porošhenko è un imprenditore, o un “oligarca” come amano dire i quotidiani italiani, di successo arricchitosi con lo smantellamento della Repubblica socialista sovietica ucraina negli anni Novanta e “sceso in campo” a cavallo del nuovo Millennio.
Porošhenko oggi è accreditato come il maggior avversario politico di Zelensky, ma in realtà fu il primo presidente dell’Ucraina golpista dell’Euromaidan. Vinse le elezioni nel giugno del 2014 dopo la cacciata di Janukovyč e la presidenza ad interim di Turčynov ed è ricordato soprattutto per le migliaia di morti causate nella guerra civile scatenata nel Donbass.
Il potere illegittimo della junta al governo
È bene ricordare che Solidarietà europea non è tra gli 11 partiti di opposizione messi fuori legge dalla junta Zelensky dall’inizio dell’intervento russo nel febbraio del 2022.
L’interesse “trasversale” agli interessi rappresentati nella Rada rende bene il livello di corruzione raggiunto nella società ucraina, un paese e uno Stato sventrato nelle sue fondamenta ben prima dell’intervento russo, come testimoniavano i tassi di povertà, suicidi, alcolismo, emigrazione, abbandono scolastico, disoccupazione ecc.
Non è secondario ricordare che né il governo, né il Parlamento ucraino sono oggi organi formalmente legittimi, essendo il loro mandato scaduto nella primavera del 2024.
Anche l’Unione europea critica con Kiev
Tornando alle proteste, mercoledì dopo l’approvazione della legge il presidente aveva dichiarato che le due agenzie continueranno regolarmente a fare il loro lavoro, ma che era necessario “liberarle dall’influenza russa”, un disco rotto che ricorda molto da vicino la retorica europea ad ogni fallimento della Commissione.
Negi ultimi mesi, le agenzie avevano indagato diversi esponenti del partito di Zelensky e suoi stretti collaboratori, finendo per prendere anche l’ex vice primo ministro Oleksiy Chernyshov, sospettato di appropriazione indebita di terreni.
Paradossalmente, anche Bruxelles ha richiesto spiegazioni a Kiev nell’ambito del processo di adesione del paese all’Unione europea. La Commissione ha espresso preoccupazione per questa nuova legge, definendola un “grande passo indietro”.
“Il rispetto dello Stato di diritto e la lotta alla corruzione sono elementi fondamentali dell’Ue”, ha dichiarato Ursula von der Leyen.
Un governo illegittimo, che rievoca i peggiori criminali nazisti e fa del proprio popolo carne da cannone per gli interessi imperialistici occidentali, corrotto fino al midollo e che viene messo alla gogna per una legge sull’anticorruzione. Verrebbe da ridere, se non ci fossero di mezzo centinaia di migliaia di morti.
Un popolo martoriato dalla guerra
Secondo i media ucraini, i cittadini scesi in piazza rimproverano a Zelensky di minare il processo democratico intrapreso dall’Ucraina, e questo è sicuramente una motivazione importante per la gioventù scesa in piazza.
Ma da mesi ormai la popolazione sta reagendo duramente alla coscrizione forzata – sono centinaia i video disponibili di reazione popolare all’esercito per le strade – e alla lunga guerra combattuta per procura, i cui risultati sono solo morte e distruzione, oltre che perdita di territorio.
Un’ultima annotazione, dalle foto che circolano si nota la presenza quasi esclusiva di giovani donne, marcando quindi la tragedia umana dell’assenza di quella generazione in prevalenza maschile mandata al macello sulla prima linea del fronte.
Il tribunale della storia saprà condannare la junta Zelensky non solo per questa legge, ma per l’aver causato enorme sofferenza al popolo che avrebbe dovuto a rappresentare.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa

Salvatore
La commissione Europea abbaierà ma senza mordere, è tutta una coalizione di corrotti.
roberto maffi
Infatti in non pochi facciamo un po’ fatica a credere che in un paese in guerra da quasi 3 anni e mezzo con la superpotenza russa, con centinaia di migliaia di morti e feriti, con milioni di persone fuggite all’estero, con bombardamenti su Kiev e in tutte le città, alle prese con i razionamenti di energia elettrica e di vari generi, ci siano migliaia di ucraini e ucraine, tutti giovani, tutti con i medesimi cartelli di cartone, che scendono in piazza per la corruzione. Può essere vero, ma il fatto mi/ci sorprende ugualmente.
Leonardo
Ricapitoliamo.
I media occidentali (che sono parte integrante dell’apparato imperialistico, fazioni varie), ma anche il Kiyv Independent e le varie Ong (che di questi apparati fanno anch’essi parte, vedi UsAid etc.) hanno intensificato nelle ultime settimane la terra bruciata intorno a Zelenski, a Yermak e a SIrski (bersaglio facile, quest’ultimo).
Su internet è ricomparso uno spezzone del discorso di Putin del 22 febbraio 2022 (due gg prima dell’invasione) dove ricordava che gli occidentali avevano imposto, dopo Maidan, una struttura indipendente dal potere politico ukr delegata all’anticorruzione. VVP aveva aggiunto che questa dipendeva dall’Ambasciata Usa a Kiev. Alla luce dei pesantissimi interventi diretti degli anni sucessivi sul sistema giudiziario Ukr da parte dell’amministrazione Biden e poi dello stesso Trump in campagna elettorale, sembra del tutto plausibile. Insomma, dietro la solita cortina dell’adeguamento agli standard occidentali, ‘acquis communataire’ e cazzate varie, i pupari si sono procurati una exit strategy nel caso di inadeguatezza e ostinazione del satrapo di turno.
I casi mi sembrano due: 1) Zelenski, se possiede tali margini di manovra, ha tentato di disarmare un golpe giudiziario ai suoi danni al costo di inimicarsi Washington-Trump; 2) qualcuno, gli Inglesi che con i Francesi (si dice …) da inizio anno sono subentrati nella security del Presidente, lo hanno spinto all’azzardo in realtà per destabilizzarlo. In effetti avrebbero anche in casa, come Ambasciatore Ukr, quel Zaluzni che è popolare nell’Armata e ancor più con gli Azoviti (un’ottima carta da giocare al momento giusto …). E stamattina il Telegraph è uscito un lapidario “For Ukraine’s sake, Zelensky must now step aside”.
Le proteste, che inizialmente sembravano guidate dal solito mondo Ong e strumentalizzate dagli oligarchi rivali di Zelenski (O.Timoschenko o lo stesso Poroschenko), possono sfuggire di mano: lo vedremo presto.
I livelli di disperazione di protagonisti che hanno sempre meno ‘cards’ rendono plausibili colpi di testa nonché errori di valutazione per loro, oltre che (meno fatalmente 🙂 per le facoltà di giudizio dell’osservatore.
Una notazione forse non solo folkloristica: nei vari filmati delle proteste non ho visto una sola bandiera yankee o dell’UE.
marco
Il popolo può sempre fare la differenza se unito e concorde.
Il popolo ha un potere enorme ma spesso ha timore di usarlo .Tutti i nodi vengono al pettine sempre e in questo caso sarà proprio il popolo stremato a decidere oltre ogni accordo e oltre ogni menzogna perpetrata a tavolino.Quando si arriva a questi punti significa che tutti hanno perso e ne sono consapevoli ma nessuno ha il coraggio e la dignità di portare a casa una sconfitta imbrattata di sangue.Quindi nessuno indietreggia ma solo qualcuno avanza e cioè il giovane popolo martoriato.il quale semplicemente non ne vuole più sapere.La disperazione accende il coraggio di queste donne private di tutto e non importa più chi abbia ragione e chi abbia torto.quando i limiti sono stati superati.Un altra sconfitta per l Occidente presuntuoso.e bellicista.