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Accordo Iran-AIEA, nonostante tutto. Teheran continua sulla via diplomatica

Dopo aver sospeso la discussione sul ritiro dal Trattato di Non Proliferazione in Parlamento, l’Iran arriva all’accordo con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica per far ripartire la cooperazione e le ispezioni. L’intesa è stata siglata martedì nella capitale egiziana del Cairo, alla fine di un incontro tra il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty, quello iraniano Abbas Araghchi e il direttore generale dell’AIEA Rafael Grossi.

A fine agosto ispettori dell’AIEA si erano già recati in un sito nucleare iraniano, per di più attiva con l’assistenza tecnica di operatori russi, per supervisionare la sostituzione del materiale fissile. Già questo era stato un segnale importante, dopo che la cooperazione era stata ovviamente sospesa, in seguito agli attacchi illegali – e non condannati da Grossi – portati da Israele.

L’Iran si mostra ancora una volta più propenso alla via diplomatica che a quella della forza, al contrario dei paesi europei. Ricordiamo che il 28 agosto Francia, Germania e Regno Unito hanno avviato il processo per la reimposizione delle sanzioni a Teheran, in virtù, a loro avviso, del mancato rispetto dell’accordo sul nucleare del 2015… disconosciuto unilateralmente dagli USA.

La risoluzione AIEA del 12 giugno, che ha fornito a Tel Aviv la scusante politica per dare inizio ai bombardamenti, era stata proposta proprio da le tre potenze europee e Washington. Ma ad ogni modo, il governo di Pezeshkian mostra ancora una volta la volontà di adesione del proprio paese alla cornice di controllo sull’energia atomica definita dal diritto internazionale e dall’ONU.

Non bisogna però nascondere che in Iran il dibattito interno è molto acceso in merito, e per un motivo molto semplice: è l’Occidente (se una tale unità si può ancora affermare) che ha reso inutile e non affidabile la diplomazia. Soprattutto a causa del suo braccio armato sionista, come è confermato dall’attacco ai negoziatori di Hamas a Doha.

L’agenzia di stampa Tasnim, vicina al Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, ha accusato Israele di aver usato “la maschera dei negoziati diplomatici” per far riunire e uccidere in un colpo solo alti funzionari di Hamas. Il tutto con la complicità degli USA. È chiaro che tale evento, nel mentre che veniva firmata l’intesa con l’AIEA, ha subito sgonfiato le aspettative intorno alle possibilità di riaprire un dialogo franco.

Anche varie voci annoverate tra i riformisti iraniani hanno paragonato gli attacchi in Qatar a quelli dello scorso giugno contro l’Iran, nonostante i parlamentari riformisti abbiano presentato poche settimane fa una richiesta affinché Teheran rimanesse sulla via della diplomazia. Strada poi seguita dal governo.

Per ora, l’intesa tra Iran e AIEA non significa un lasciapassare in bianco alle ispezioni, ma che il dialogo si è riaperto. I dettagli saranno definiti in prossimi confronti. Quanto questa strada possa essere foriera di risultati è ancora da vedere, e dipenderà soprattutto dal comportamento di Israele e degli Stati Uniti.

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