Ieri, domenica 5 ottobre, una delegazione di Hamas, guidata da Khalil al Hayya, è arrivata in Egitto in vista dei colloqui indiretti con la controparte israeliana per avviare negoziati “sui meccanismi per un cessate il fuoco, il ritiro delle forze di occupazione (israeliane) e uno scambio di prigionieri”.
Allo stesso modo, il primo ministro israeliano, Netanyahu, ha inviato in Egitto una delegazione guidata dal ministro per gli Affari strategici, Ron Dermer, il cui arrivo è previsto per oggi, 6 ottobre.
La delegazione statunitense è rappresentata dall’inviato speciale Usa Witkoff e dall’affarista Jared Kuchner, genero di Trump. Indiscrezioni affermano che il ministro israeliano Dermer, a breve dovrebbe dimettersi per mettersi in affari proprio con Kuchner.
Venerdì scorso Hamas aveva dichiarato la disponibilità ad accettare le linee generali dell’accordo proposto da Trump, inclusa la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani, ma richiedendo ulteriori consultazioni su altri punti.
Ma a Gaza anche oggi le forze israeliane hanno preso di mira i quartieri di Al-Nasr e Tal al-Hawa con attacchi aerei, mentre bombardavano Al-Jalaa Street a Gaza City, ha riferito Al Jazeera. In questi due anni le forze israeliane hanno ucciso almeno 76.600 palestinesi a Gaza dall’inizio del genocidio. In una dichiarazione, le autorità civili di Gaza hanno affermato che il numero di persone scomparse ha raggiunto le 9.500, aggiungendo che la percentuale di “distruzione totale” causata dagli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza ha raggiunto il 90%. Il Jerusalem Post ha riferito che i soldati israeliani uccisi dal 7 ottobre 2023 sono 1.152.
Le richieste che Hamas presenterà oggi durante i colloqui in Egitto sono un cessate il fuoco completo, con la sospensione di tutte le operazioni militari israeliane, il ritiro delle truppe dell’Idf nelle posizioni che occupavano durante il precedente accordo firmato a gennaio, ovvero al di fuori delle aree popolate della Striscia di Gaza, e la sospensione delle attività dell’aviazione e dei droni per dieci ore al giorno, dodici ore nei giorni in cui si svolgono gli scambi di prigionieri.
Hamas insisterà affinché queste condizioni rimangano in vigore per tutta la durata dei negoziati, che potrebbero durare una settimana
Al centro del primo round dei colloqui, l’attuazione del primo punto della proposta statunitense che prevede una riconsegna da parte del movimento palestinese di tutti gli ostaggi israeliani, sia vivi che morti, in cambio di un raggiungimento di un cessate il fuoco nella Striscia.
In un messaggio pubblicato su Truth, Trump ha scritto che “ci sono state discussioni molto positive con Hamas, e Paesi da tutto il mondo (arabi, musulmani e tutti gli altri) questo fine settimana, per rilasciare gli ostaggi, porre fine alla guerra a Gaza ma, cosa più importante, finalmente avere la tanto cercata pace in Medio Oriente”. Trump ha aggiunto: “Questi colloqui sono stati molto positivi e stanno procedendo rapidamente. I team tecnici si incontreranno di nuovo oggi, in Egitto, per esaminare e chiarire i dettagli finali”.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa
