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Attaccata in acque internazionali anche la seconda Flotilla. Oggi mobilitazioni nelle città

La Freedom Flotilla Coalition (Ffc) denuncia che “a circa 120 miglia nautiche da Gaza, Israele ha attaccato” la spedizione. Risultano tutte intercettate le nove imbarcazioni che ne facevano parte. Israele conferma da parte sua di aver intercettato la nuova Flotilla.

Secondo i media israeliani sono circa 150 gli attivisti della nuova flottiglia diretta a Gaza arrestati dalla Marina israeliana e deportati verso il porto di Ashdod. Sono una decina gli attivisti italiani coinvolti nella seconda spedizione delle Flotilla.

Li hanno attaccati in acque internazionali, ancora una volta un’azione piratesca. Ci aspettavamo che per la nave Conscience ci fosse, per una volta, più comprensione visto che a bordo ci sono professionisti sanitari e 18 tonnellate anche di materiale sanitario, ma non c’è stata” ha dichiarato all’Adnkronos Michele Borgia, portavoce della delegazione italiana della Freedom Flotilla, commentando l’abbordaggio di questa notte a otto barche a vela e una nave della Freedom Flottilla e della Thousand Madleens.

Israele non ha alcuna autorità legale per detenere volontari internazionali a bordo di navi civili umanitarie”, ha dichiarato David Heap, membro della Canadian Boat to Gaza e del Comitato di Coordinamento della Freedom Flotilla Coalition.
“Questo sequestro viola apertamente il diritto internazionale e sfida le ordinanze vincolanti della Corte Internazionale di Giustizia, che impongono un accesso umanitario senza ostacoli a Gaza. I nostri volontari non sono soggetti alla giurisdizione israeliana e non possono essere criminalizzati per aver consegnato aiuti o denunciato un blocco illegale. La loro detenzione è arbitraria, illegittima e deve terminare immediatamente.”

La Freedom Flotilla Coalition afferma che “a circa 120 miglia nautiche da Gaza, in acque totalmente internazionali, e semmai vicinissime a quelle egiziane (all’altezza di Porto Said) Israele ha attaccato” la spedizione.
La flottiglia pubblica sui suoi canali social un nuovo video in cui si vede una delle sue imbarcazioni con dei soldati a bordo e si sente una sirena di segnalazione.

I volontari ribadiscono: “L’esercito israeliano non ha giurisdizione legale sulle acque internazionali. Al momento, fonti indicano che l’equipaggio disarmato a bordo, inclusi medici, giornalisti e funzionari eletti, è stato rapito, così come gli aiuti. La loro ubicazione rimane sconosciuta“.

Vincenzo Fullone, portavoce italiano della Conscience, nell’ultimo post spiegava che l’equipaggio era consapevole dell’arrivo imminente delle forze israeliane: “Una nave da spento il radar e viene verso di noi

A bordo di questa spedizione ci sono soprattutto medici e infermieri, e il carico è costituito fondamentalmente da medicinali per compensare la sistematica distruzione delle strutture sanitarie a Gaza (sempre ricordando che “sparare sulla Croce Rossa”, com’è abituale da parte dell’esercito israeliano, è la prova dell’abiezione peggiore). In tutto circa 140 persone provenienti da 30 Paesi diversi. “La nostra flottiglia non rappresenta alcun pericolo. Trasportiamo aiuti vitali per un valore di oltre 110.000 dollari in medicinali, dispositivi respiratori e forniture alimentari, destinati agli ospedali di Gaza“.

Tra i componenti dell’equipaggio della nave Conscience figurano sei cittadini italiani: Riccardo Corradini, Francesco Prinetti, Vincenzo Fullone, Stefano Argenio, Claudio Torrero ed Elisabeth Di Luca. Si tratta di attivisti e volontari con esperienza nel settore medico e umanitario, saliti a bordo in Puglia insieme a colleghi provenienti da varie nazioni

Bisogna ricordare sempre che le Convenzioni di Ginevra e le norme marittime prevedono protezione per personale medico e ospedaliero in conflitti armati. E non “fino ad un certo punto”. Perché a Gaza non c’è una “guerra” tra due eserciti, ma un genocidio contro un popolo che resiste come può.

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Avviso di emergenza della redazione di Contropiano

Mercoledi 8 ottobre. Questi i primi appuntamenti per le mobilitazioni di oggi nelle città contro l’assalto israeliano alla nuova flottiglia:

Bologna, ore 18.00 Piazza Maggiore

Napoli, ore 18.00 Piazza Municipio

Ferrara, ore 15.30 Giardini Margherita

Roma, ore 18.30 Colosseo

Salerno, ore 18.30 Piazza Vittorio Veneto

Parma, ore 17.00 Piazza Garibaldi

Varese, ore 18.30 Piazza Montegrappa

Brescia, ore 18.30 Piazza Rovetta

Bari, ore 17.30 Piazza Prefettura

Milano, ore 18.00 Piazza Lodi

Genova, ore 18.00 Piazza Caricamento

in aggiornamento…..

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Il post sulla nuova missione della Freedom Flotilla che avevamo ospitato e che era pronto per la pubblicazione

Torno a scrivere perché di questa missione si parla troppo poco. Nove imbarcazioni stanno avanzando nel Mediterraneo. Portano medicine, bisturi, garze e morfina. Portano medici, infermieri, operatori sanitari. Novanta in tutto, di cui sei italiani. Li chiamano “la seconda ondata” della Freedom Flotilla Coalition.

La loro rotta è Gaza, la città imprigionata, dove si muore anche per una ferita curabile, per una febbre non trattata. Con loro naviga anche Thousand Madleens, rete internazionale di attivisti e soccorritori, unita dallo stesso principio: rompere il blocco israeliano e far arrivare aiuti sanitari a chi da mesi vive sotto le bombe e senza ospedali.

È un atto di disobbedienza umanitaria.

Un’azione coperta dalla Convenzione di Ginevra, che protegge i sanitari impegnati nell’assistenza ai civili in guerra. Arrestarli significherebbe calpestare apertamente il diritto internazionale. Ma chi può ancora fingere stupore? Quante volte abbiamo visto il governo terrorista israeliano violare le leggi del mondo, certo dell’impunità garantita da Washington e dal silenzio europeo?

Visto come è stata trattata la Global Sumud Flotilla, è difficile immaginare che la nuova missione avrà un destino diverso.

Se Israele arresterà professionisti della sanità protetti dalle convenzioni internazionali, i governi dei loro Paesi non potranno non intervenire con maggiore forza rispetto a quanto fatto con la Sumud”, auspica Michele Borgia, portavoce italiano della Freedom Flotilla.

Le nuove barche, capitanate dalla nave ammiraglia Conscience, trasportano un carico doppio: medicine e dignità. E ricordano a chi guarda che il mare può ancora essere un luogo di resistenza, non solo di naufragi.

Questo è un ospedale che galleggia – racconta Vincenzo Fullone, portavoce italiano dell’ammiraglia -. Trasportiamo materiali sanitari e farmaci da banco che non entrano a Gaza. I dottori a bordo lavorano giorno e notte per catalogarli in base all’uso. Stanno andando a dare il cambio ai colleghi di lì, che fanno turni infiniti negli ospedali o vengono uccisi. Molti sono palestinesi e rischiano il doppio rispetto a noi. E i giornalisti vanno a sostituire i reporter eliminati in questi due anni, perché non si spenga la luce su ciò che sta accadendo.

La Flotilla non è una sigla: è una coscienza. Oggi, se resta un barlume di umanità, è in quei pacchi di antibiotici caricati a mano, in quei medici, in quelle barche che sfidano cannoni e leggi ingiuste.

Ora puntiamo tutti gli occhi sulla Freedom Flotilla. Tutte le voci con loro.

Perché la vera frontiera non è il mare di Gaza: è la nostra coscienza.

Per monitorare la navigazione

https://freedomflotilla.org/ffc-tmtg-conscience-tracker/…

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