Zitto zitto, quatto quatto, è saltato il tappo che conteneva il malessere sociale nella gabbia della passività E altrettanto in silenzio – ufficiale, per lo meno – è saltato il mantra che descriveva il “guardino occidentale” come “democrazie” contrapposte, soprattutto sul piano valoriale, alle “autocrazie”.
Ci avete fatto caso? Non c’è più un ospite di talk show che provi ad avventurarsi su questo terreno paludoso…
il “merito” – si fa per dire – è del veloce scivolamento delle istituzioni occidentali, al di qua e al dà dell’Atlantico.
In Gran Bretagna il governo sedicente “laburista” di Starmer do la caccia agli attivisti per la Palestina arrestando sia in strada a che a casa, anche quando vivono ormai in carrrozzella.
In Francia il banchiere Macron, forse sulla porta d’uscita dall’Eliseo, ha fatto sempre caricare qualsiasi protesta con grande profusione di flashball ad altezza d’uomo e manganellate come se piovesse.
In Italia si risparmia sulle flashball, ma per nulla sulle manganellate, al punto che gli agenti di polizia si colpiscono spesso tra loro ma comunque rimediano qualche giorno di “malattia” grazie a medici e superiori compiacenti.
In Germania le cose non vanno meglio, con un plus idologico paranazista che anticipa l’arrivo al potere dei nazisti veri (ormai al 30% nei sondaggi), che si troveranno un mega-riarmo già apparecchiato per ricreare “il più forte esercito d’Europa”.
Ma è ovviamente negli Stati Uniti che la “democrazia” spegne le luci e si ritira in disordine più che altrove.
Qui Trump ha inviato da tempo la Guardia Nazionale nelle città governate dai “democratici”, anche contro il loro parere di governatori e sindaci (che sarebbe obbligatorio, secondo la Costituzione), per dare la caccia agli immigrati e deportarne il più possibile.
La resistenza alla deriva reazionaria è piuttosto tenerella, inconsistente, limitata agli aspetti legali. Un gruppo di associazioni stampa di Chicago, giornalisti, organizzazioni non profit e sindacati, per esempio, ha citato in giudizio lunedì l’amministrazione Trump e i suoi alti funzionari, affermando che gli agenti federali hanno usato “brutalità estrema” durante le proteste locali per mettere a tacere sia la stampa che i civili.
Le organizzazioni – a cui si sono uniti nella causa anche singoli manifestanti – sostengono nell’azione legale di 52 pagine che gli agenti federali hanno agito per “intimidire e mettere a tacere” civili e membri dei media che non rappresentavano una minaccia imminente per le forze dell’ordine, durante le proteste fuori da una struttura di elaborazione dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE) locale – configurando una violazione dei diritti del Primo Emendamento di manifestanti e giornalisti.
“Mai in tempi moderni il governo federale ha minato protezioni costituzionali fondamentali su questa scala o ha usurpato il potere di polizia degli stati, dirigendo agenti federali affinché portassero a termine una missione illegale contro il popolo per il proprio beneficio“, si afferma nella causa.
Come si vede il quadro ideologico in cui si muove questa opposizione è praticamente identico a quello trumpiano, solo che ritiene “esagerato” il livello di repressione messo in atto per un fatterello in fondo minore. Difficile che in questo modo si possa invertire la tendenza e ancor meno che si possa fermare “The Donald”… il quale, bontà sua, “si limita” a chiedere l’arresto immediato del sindaco di Chicago e del governatore dell’Illinois.
E infatti la risposta è vagamente “meloniana”, ma in salsa forte. La portavoce della Casa Bianca Abigail Jackson ha dichiarato in un comunicato martedì pomeriggio che gli ufficiali delle forze dell’ordine federali erano stati “attaccati e assaliti da rivoltosi di sinistra” durante le proteste, e che gli ufficiali “hanno intrapreso le azioni appropriate” per proteggere se stessi e le strutture federali.
Non abbiamo visto i filmati statunitensi, ma abbiamo il forte sospetto che mostrerebbero la stessa dinamica romana di sabato scorso.
“Gli individui sono liberi di protestare pacificamente, ma non possono scatenare violente rivolte o attaccare le forze dell’ordine senza conseguenze“, ha detto miss Jackson.
Tricia McLaughlin, Assistente Segretario per gli Affari Pubblici del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale, ha egualmente affermato che gli ufficiali federali hanno affrontato un aumento di aggressioni durante le proteste a Chicago, sottolineando che il Primo Emendamento protegge “la libertà di parola e l’assemblea pacifica – non le rivolte“. Il giorno che ne vedranno una vera scopriranno a loro spese la differenza, vien da dire…
Quanto ai giornalisti l’avvertimento sembra provenire direttamente dallo stile Netanyahu-Ben Gvir: “Ricordiamo ai membri dei media di esercitare cautela mentre coprono queste violente rivolte e ricordiamo ai giornalisti che coprire attività illegali sul campo comporta dei rischi – sebbene i nostri ufficiali adottino ogni precauzione ragionevole per mitigare quei pericoli per coloro che esercitano i diritti protetti dal Primo Emendamento“.
Insomma, statevene a casa o in redazione e non fatevi vedere, altrimenti fate la fine dei reporter di Gaza (mutatis mutandis…), vi manderemo noi i testi da pubblicare…
La “Democrazia occidentale” si avvia a passo svelto verso il patibolo, in primo luogo lì dove si dice che sia nata. Sarà il caso di rendersene conto….
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