Menu

In carcere chi inneggia all’Intifada. La Gran Bretagna si “fascistizza”

Chi inneggia all’intifada adesso rischia l’arresto: lo ha annunciato la polizia inglese, la quale ha fatto sapere che alle manifestazioni per la Palestina gli slogan e i cartelli che incitano a una “intifada globale” saranno considerati come reati.

È una svolta che prende strumentalmente a pretesto la strage di Sidney, dove due pakistani islamici hanno ucciso 15 cittadini ebrei che celebravano la festa di Hanukkah, e l’assalto alla sinagoga di Manchester lo scorso 2 ottobre.

La campagna di criminalizzazione contro l’evocazione l’Intifada globale non è però una particolarità britannica, ma è il tema di una recente operazione mediatica della propaganda israeliana, ripresa in diversi articoli pubblicati anche su giornali italiani filosionisti come Il Foglio e Il Giornale. Da giorni infatti la categoria di “Intifada globale” è diventata chiave di lettura e categoria da criminalizzare.

Come noto l’Intifada è il nome delle due rivolte popolari palestinesi contro l’occupazione israeliana alla fine degli anni ‘80 e poi nel 2000, ma l’appello a “globalizzare l’intifada” rilanciato in molte manifestazioni viene ora letto strumentalmente e assurdamente come un incitamento alla violenza generalizzata contro gli ebrei nel mondo.

I capi di Scotland Yard di Londra e Manchester hanno pubblicato un comunicato congiunto in cui affermano che “le parole e gli slogan usati, specialmente durante le manifestazioni, contano e hanno conseguenze nel mondo reale“.

La Gran Bretagna, insieme alla Germania, si conferma così come il paese europeo in cui la repressione della libertà di espressione e la criminalizzazione delle manifestazioni per la Palestina è più feroce.

Gli attivisti di Palestine Action, messa fuorilegge, stanno conducendo da giorni uno sciopero della fame nelle carceri in cui sono stati rinchiusi dal governo che ha anche arrestato nelle strade centinaia di attivisti solidali con i prigionieri e il movimento Palestine Action.

La fascistizzazione delle “democrazie europee” procede a passo spedito, per la gioia dei sionisti e del loro amico Netanyahu.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *