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Un sindacato all’altezza dell’agenda politica

Il Consiglio nazionale dell’Usb ha ampiamente discusso delle prossime scadenze politiche che l’Organizzazione dovrà affrontare con la consapevolezza che si stanno giocando partite molto difficili dai cui esiti dipenderà il futuro della possibilità di mantenere organizzato il conflitto in Italia. In particolare il Consiglio nazionale ha analizzato le conseguenze delle politiche dell’Unione Europea che stanno strangolando economicamente i popoli della Grecia, del Portogallo, dell’Irlanda, dello stato Spagnolo e che si affacciano anche sullo scenario italiano. Così come sono state attentamente analizzate le politiche industriali di rottura del CCNL e di ulteriore attacco condizioni di lavoro e di vita delle lavoratrici e dei lavoratori attraverso l’aumento dei ritmi e dell’orario di lavoro, attraverso il blocco del turn over e l’intensificazione dello sfruttamento, il dilagare della precarietà, della disoccupazione e del disagio sociale, l’attacco al reddito disponibile sempre più messo in crisi anche attraverso l’attacco al diritto all’abitare ed un sistema fiscale orientato a favorire la speculazione e l’evasione e contemporaneamente ad erodere largamente i salari del mondo del lavoro dipendente che stanno producendo un impoverimento di massa.

Il Consiglio nazionale sulla questione del salario e del reddito decide di rilanciare le lotte nei luoghi di lavoro per conquistare migliori condizioni economiche e salariali e di rilanciare con forza la campagna politica attorno alla raccolta firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare a sostegno dei redditi e dei consumi presentata a marzo dall’USB.

No alla guerra, si ai referendum su nucleare e acqua pubblica

Il Consiglio nazionale USB riunito nei giorni scorsi ha espresso la propria forte contrarietà alla ennesima guerra del petrolio di aggressione alla Libia cui stanno partecipando le forze armate italiane ed invita tutti i propri aderenti alla massima mobilitazione per ottenere la fine dell’escalation militare e l’immediato cessate il fuoco.

Sul piano politico-sindacale l’Usb ha deciso di impegnare l’intera organizzazione al massimo sforzo per il raggiungimento del quorum e nel sostenere le ragioni del SI su tutti i Referendum del 12 e 13 giugno per scongiurare l’ennesimo attacco ai servizi e ai beni comuni e alla salute e alla sicurezza dei cittadini e affermare il diritto di tutte e tutti a decidere direttamente sulle questioni che li riguardano.

La sicurezza sui posti di lavoro
Dal dibattito è emersa anche la decisione di riavviare la campagna per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro e perché la sentenza Thissen non rimanga un fatto isolato. A tal proposito il Consiglio nazionale condanna fermamente gli applausi che hanno accolto l’Amministratore delegato di Thissen Group all’Assemblea nazionale dei padroni in corso a Bergamo e le gravissime affermazioni della presidente di Confindustria Marcegaglia che si allinea a Berlusconi nell’attaccare i giudici che difendono il diritto alla vita nei luoghi di lavoro.

Unità del sindacalismo di base, sindacato metropolitano, immigrazione e Fsm.
Il Consiglio nazionale ha espresso soddisfazione per quanto fin qui realizzato dall’USB nell’anno di vita trascorso dal congresso fondativo del maggio 2010. In particolare il Consiglio ha ritenuto soddisfacente la capacità che l’organizzazione ha dimostrato nella gestione della vertenza Fiat – che non è e non riteniamo conclusa – e nella proclamazione e nella grande riuscita dello sciopero generale dell’11 marzo cui purtroppo non hanno partecipato molte delle organizzazioni di base italiane seppure ripetutamente chiamate alla costruzione di uno sciopero generale unitario. E’stato dato il mandato all’Esecutivo confederale USB nel continuare a sostenere, rilanciandolo, il processo unitario con le altre organizzazioni del sindacalismo di base, lavorando per arrivare ad una assemblea nazionale dei delegati dei sindacati di base capace di dare un forte impulso dal basso alla ripresa del processo unitario. Ma non ci sono i sindacati di base nell’orizzonte di intervento dell’Usb. Infatti il Consiglio nazionale ha posto grande attenzione allo sviluppo che la sperimentazione sul progetto di “sindacato metropolitano” sta avendo, soprattutto grazie all’impegno nazionale dell’ASIA, ed ha accolto favorevolmente la proposta di convocare dopo l’estate un seminario/conferenza di organizzazione sul tema della “confederalità sociale”. Non solo, l’Usb ha deciso di impegnare tutta l’organizzazione nella costruzione di un intervento politico sindacale sulla questione dell’immigrazione che non si limiti alla pur fondamentale questione dell’offerta di tutela e di servizi ai migranti ma che favorisca il pieno dispiegarsi delle nostre scelte in tema di immigrazione. Il Consiglio nazionale ha discusso ampiamente della proposta avanzata dal Coordinamento nazionale dell’8 aprile di chiedere l’affiliazione dell’USB alla Federazione sindacale mondiale decidendo di procedere in questo importante passaggio sulla scorta della delibera approvata e che fa parte integrante del verbale del Consiglio nazionale odierno.

Rappresentanza democratica nei luoghi di lavoro.
Particolare attenzione nella discussione è stata posta alla questione della democrazia nei luoghi di lavoro, alla questione della rappresentanza e rappresentatività sindacale e dell’assalto al diritto di sciopero. Il Consiglio nazionale ha espresso un giudizio di forte preoccupazione della deriva che la discussione sta assumendo in termini di proposte di modifica in senso addirittura peggiorativo dell’attuale normativa sulla rappresentanza sindacale e sullo sciopero, con particolare attenzione al settore strategico dei trasporti, nonché della sottrazione del diritto ad eleggere le RSU nel pubblico impiego che sono state formalmente rinviate al 2012 ma di cui si teme la totale scomparsa. Il Consiglio nazionale ha quindi deciso di lanciare il massimo allarme a tutta l’organizzazione affinché sia immediatamente messa in campo ogni mobilitazione necessaria per impedire che l’attacco in corso si materializzi definitivamente anche attraverso la definizione del nuovo Patto sociale cui stanno lavorando Confindustria e Cgil, Cisl e Uil. L’Usb ha deciso di lanciare per il 20 maggio – 41° anniversario dello Statuto dei Lavoratori – una giornata nazionale di mobilitazione per la democrazia e la rappresentanza, contribuendo anche ad avviare e sostenere la campagna di sottoscrizione della legge di iniziativa popolare elaborata dall’USB assieme al Forum diritti/lavoro, allo Snater e all’Unicobas.

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