Oggi e domani la Grecia si ferma di nuovo. Comincia oggi infatti lo sciopero generale di 48 ore, convocato dai sindacati dei settori pubblico e privato, che avrà conseguenze su tutti i settori della società e del mondo del lavoro. La protesta sindacale paralizzerà i settori più importanti: dai trasporti ai servizi pubblici; dagli uffici governativi alle banche. Gli ospedali garantiranno solo i servizi essenziali e di emergenza. Lo sciopero sarà di 48 ore; a dare manforte alle categorie, hanno fatto sciopero anche i controllori di volo, i giornalisti e gli attori. Lo sciopero coincide con l’inizio dei lavori in Parlamento per il varo delle nuove misure di austerity volute dal governo per avere accesso agli aiuti dall’estero. La manifestazione principale, riferisce l’agenzia avverrà in piazza Sintagma ad Atene, di fronte al Parlamento, che sarà presidiata da 5mila uomini poliziotti. Alle manifestazioni di oggi e di domani aderisce anche il movimento degli “Indignati” greci che ha invitato tutti i cittadini in un “risveglio panellenico” per questi due giorni, mentre per domani hanno in programma la formazione di una catena umana intorno al Parlamento per impedire ai deputati di farvi ingresso.
Nella capitale l’appuntamento è alle oggi 11.00 per una manifestazione nella centrale piazza ateniese di Pedion tou Areos, organizzata dai due sindacati Adedy e Gsee, mentre domani la manifestazione si terrà in un’altra piazza della capitale, la Plateia Clathmonos, sempre alle 11.00. Il Pame, il sindacato vicino al Partito Comunista di Grecia, ha organizzato due manifestazioni, una per ogni giorni di sciopero, alle 10.00, nella centralissima Piazza Omonia.
Ieri, il premier greco George Papandreou ha fatto appello al “dovere patriottico” dei deputati, per esortarli a votare un piano di bilancio volto a risanare le finanze del paese e a far fronte all’enorme debito. I parlamentari voteranno domani il piano antisociale per il triennio 2012-15 e giovedì la sua legge d’attuazione. Le decisioni del Parlamento greco avvengono sotto ricatto del via libera o meno alla quinta tranche del prestito da 110 miliardi di euro (12 miliardi) concesso un anno fa alla Grecia dall’Unione europea e dal Fondo monetario internazionale. La Francia , seriamente preoccupata per la forte esposizione delle proprie banche, ha avanzato una nuova proposta per “salvare” la Grecia. Il governo francese propone di spostare nel tempo i debiti di Atene attraverso un contributo volontario da parte di privati basato sul rinnovo dei titoli di Stato greci in scadenza. Il piano francese prevede che il 50% dei rimborsi in scadenza dovuti da Atene siano reinvestiti dai privati su nuovi prestiti a scadenza trentennale, mentre un ulteriore 20% andrebbe in un fondo di garanzia sugli stessi bond greci per zittire le agenzie di rating.
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a. b.
cari compagni, dalle piazze della grecia “indignada” vi mandiamo un saluto fraterno.Con la consapevolezza che la nostra lotta e’ parte organica della lotta dei popoli dell’europa del sud (e non solo…) per la dignita’ nazionale, sociale e anche personale. Contro FMI. BCE, Troika e i suoi impiegati politici del governo di Giorgio Papandreou. contro il tentativo di trasformare il nostro paese in protettorato . La nostra “arma” piu efficace e’ la nostra decisione e la nostra unita’.
EL PUEBLO UNIDO HAMAS SERA VENCIDO.
a.b.