È iniziata la mobilitazione degli operai metalmeccanici umbri contro «l’attacco portato dal governo ai diritti dei lavoratori e, in particolare, all’articolo 18». Lo annuncia la Cgil Umbria. «Alta l’adesione al primo sciopero di due ore -si legge in una nota del sindacato- indetto dalla Fiom di Perugia, nelle giornate di martedì e mercoledì, e grande partecipazione alle assemblee che si stanno svolgendo su tutto il territorio. Domani, 23 marzo, sarà invece la volta degli operai ternani del gruppo Ast (Tkl-Ast, Sdf, Aspasiel, Titania, Ilserv e ditte terze) che sciopereranno per due ore ogni turno e terranno assemblee in fabbrica. Ieri sera -spiega ancora il sindacato- si è autoconvocata un’assemblea dei lavoratori dell’Iverplast, con sciopero nelle ultime due ore del turno, alla quale hanno partecipato anche altri lavoratori delle aziende del marscianese». «È stata un’assemblea partecipata e indicativa del clima che c’è nelle fabbriche -commenta Simone Pampanelli, della Fiom Cgil di Perugia, che ha partecipato all’assemblea con Francesco Bartoli della Cgil territoriale- ed è chiaro che tra i lavoratori c’è molta rabbia per il tentativo di fare cassa sui loro diritti, non solo con la manomissione dell’articolo 18, ma anche con il pesante indebolimento degli ammortizzatori sociali. Qui -conclude Pampanelli- si usano i soldi dei lavoratori per pagare la crisi». Nei prossimi giorni, altre aziende scenderanno in sciopero con le rsu che decideranno le modalità di adesione. E il segretario generale della Fiom di Perugia, Maurizio Maurizi, sottolinea come il clima nelle fabbriche sia molto teso: «Dalle assemblee che stiamo facendo -spiega- emerge con chiarezza la volontà dei lavoratori di difendere l’articolo 18, che è considerato da tutti un elemento irrinunciabile». «Anche gli operai non iscritti alla Fiom sono d’accordo sulla necessità di una grande mobilitazione per difendere questo diritto -prosegue Maurizi- e per questo nei prossimi giorni e nelle prossime settimane la Fiom di Perugia sarà impegnata per la piena riuscita della mobilitazione che la Cgil sta costruendo a difesa dell’articolo 18, contro la dilagante precarietà e per l’estensione degli ammortizzatori sociali».
Proseguono anche a Torino e in provincia le iniziative di protesta dei lavoratori metalmeccanici a difesa dell’art. 18. Dopo la manifestazione dei lavoratori Alenia di Caselle che ieri per un’ora e mezza hanno bloccato la tangenziale, oggi a scendere in piazza sono stati i lavoratori dell’Alenia di Corso Marche (Aeronautica e Thales). Alcune centinaia di impiegati e tecnici in occasione dello sciopero di due ore proclamato unitariamente dai sindacati, hanno sfilato in corteo in Corso Francia. Un’analoga iniziativa ha interessato i lavoratori dell’Avio di Rivalta. Nel resto del Piemonte le agitazioni hanno interessato le aziende di tutti i settori, dalla gomma alla plastica, alla chimica, alla metalmeccanica mentre altre iniziative sono già state annunciate per domani. Domani a Cuneo, dalle 16 alle 18 è in programma una manifestazione con presidio in piazza del municipio. Agli scioperi si aggiungono i numerosissimi ordini del giorno unitari che provengono da tutti i settori, dal terziario all’industria, alla cooperazione sociale, che ribadiscono la contrarietà alle modifiche annunciate all’articolo 18.
Sciopero spontaneo unitario oggi alla Ansaldobreda di Pistoia. I lavoratori, per iniziativa delle segreteria provinciali di Fim, Fiom, Uilm e Uglm, hanno manifestato per le vie della città. «I lavoratori – hanno scritto i sindacati in una nota – non possono essere chiamati a pagare per il malaffare e la mala gestione di gruppi dirigenti in altri affari indaffarati. Il sindacato, unitariamente, rifiuta la manomissione dell’articolo 18, che assume la possibilità di licenziare per ragioni economiche, vere o false che siano, attraverso la mercificazione del futuro delle persone».
Corteo degli operai della Piaggio di Pontedera (Pisa) oggi per protestare contro la riforma del mercato del lavoro e in particolare contro le norme riguardanti l’art. 18. Lo sciopero è stato organizzato dalla Fiom-Cgil e ha ricevuto un’elevata adesione. I manifestanti si sono diretti gridando slogan allo svincolo di Ponsacco della superstrada Firenze-Pisa-Livorno, e hanno occupato la sede stradale in entrambe le direzioni di marcia. Si sono formate lunghe code sulla superstrada, una delle arterie vitali per il traffico regionale.
Stamattina ad inizio turno i lavoratori della Fincantieri Muggiano della Spezia si sono riuniti in assemblea ed hanno deciso di proclamare uno sciopero e di occupare lo stabilimento per protestare la cosiddetta riforma del lavoro prevista dal governo Monti. «Circa 300 lavoratori stanno stazionando di fronte ai cancelli della fabbrica. Nella protesta – spiega la Cgil La Spezia – sono impegnati la rsu e non solo la Fiom, ma anche Fim e Uilm».
«Giù le mani dall’articolo 18». È questo il monito che arriva dal mondo delle costruzioni con scioperi, anche spontanei e unitari, dei lavoratori nelle aziende, dopo il no netto arrivato ieri dal leader della Fillea Cgil, Walter Schiavella. A cominciare dalla Cementir di Arquata Scrivia (Al), dove la Rsu ha proclamato unitariamente 2 ore di sciopero nella giornata di oggi a fine di ogni turno, chiedendo «ai sindacati di difendere l’articolo 18, norma di civiltà utile come deterrente ai licenziamenti facili». E scendendo più giù nello Stivale è mobilitazione anche da parte della Rsu della ‘Ditta Manetti Gusmano & figli srl- Greve in Chiantì (Fi) che, «dichiarandosi in netto disaccordo sulle misure attualmente in discussione (art. 18) in tema di riforma del mercato del lavoro, intraprende una iniziativa spontanea di protesta, inizialmente con un’ora dì sciopero nella giornata odierna». E dalla Rsu Fillea Cgil della Italcementi di Pontassieve è «stata proclamata un’ora di sciopero nell’ultima ora di ogni turno di lavoro per oggi». E scioperi di due ore alla fine di ogni turno per i lavoratori della Henraux, come spiega la Rsu, «oggi per i lavoratori della cava e domani per quelli del piano».
Le Rsu di Fiom, Fim, Uilm, Ugl e Cisal dei Cantieri Navali di Palermo hanno indetto per domani 4 ore di sciopero a inizio turno con presidio davanti ai cancelli contro la riforma dell’articolo 18 e contro i licenziamenti facili. Il primo sit-in si terrà dalle 6 di mattina alle 10. «Il Cantiere navale – dichiara il rappresentante della Fiom-Cgil delle Rsu, Francesco Foti – rifiuta questa riforma in quanto è semplicemente vergognosa nei confronti di tutti i lavoratori. Questo pensiero è condiviso da tutte le sigle sindacali presenti nelle Rsu».
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