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Roma. Parte la campagna contro l’aumento del prezzo dei trasporti

La protesta scatterà venerdi prossima in occasione dell’entrata in vigore delle nuove tariffe del trasporto pubblico nella Capitale con un rincaro del biglietto che passerà da un 1 euro a 1,50. “Aumento del biglietto a 1,50 euro, cancellazione degli abbonamenti mensili, diminuzione delle agevolazioni per anziani, disoccupati e invalidi, tagli alle linee meno frequentate – si legge in un comunicato dell’Assemblea romana per le autoriduzioni – Queste le novità che l’Atac ha in serbo per noi utenti. Gli aumenti servono a ripagare il debito di Atac, quasi 400 milioni di euro, causati da sprechi e ruberie: 70 manager guadagnano più di 100.000 euro l’anno e uno ne guadagna addirittura 600.000. Nel frattempo i dipendenti ‘normali’ rischiano il licenziamento”.
“ Vogliamo il ritiro del piano aziendale
e il blocco dei licenziamenti. Vogliamo fermare la privatizzazione di Atac – si legge ancora nel documento – Vogliamo un trasporto pubblico per tutti e tutte, sia di giorno che di notte, che costi poco (o perché no che sia gratuito), che assicuri i diritti dei lavoratori, che renda lo spostamento in città non uno stress o un privilegio per alcuni, ma un servizio garantito ed efficiente”.
Gli attivisti hanno cominciato a distribuire e attaccare volantini per la città e realizzato anche dei manifesti che ironicamente “insegnano” i trucchi per non pagare il biglietto. La campagna si è dotata anche di un blog per dare e ricevere informazioni:
nonvipaghiamo.noblogs.org

Anche i lavoratori dell’Atac aderenti all’Usb parteciperanno attivamente alla manifestazione di venerdi sotto la direzione dell’azienda, in Via Prenestina 45. Sotto accusa in modo particolare è il piano industriale e i superstipendi dei dirigenti.

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