A Basiano ieri era partito lo sciopero spontaneo dell’intero reparto della Gartico, una delle società che gestisce i servizi di magazzinaggio per conto de “il Gigante” e che, a sua volta, si avvale della cooperativa Sinergy (gruppo Alma, lo stesso già incontrato a Pioltello davanti a Esselunga) per il facchinaggio e la movimentazione merci. Nello stesso deposito di Basiano opera inoltre ItalTrans che gestisce la sezione trasporti attraverso un’altra cooperativa, la Bergamasca (gruppo CISA).
Il solito ginepraio piramidale alla cui base operano in condizioni di neo-caporalato circa 120 operai immigrati, per lo più egiziani e pakistani. Fin dal mattino gli operai di Alma incrociano le braccia e occupano i reparti mentre dall’altro lato del magazzino, i compagni di Bergamasca rallentano la produzione a tal punto che rendono totalmente inefficace l’afflusso di 40 operai esterni aggiuntivi.
La situazione diventa quindi incandescente a partire dall’ultimatum dato dai carabinieri, per le 17, per liberare il magazzino dall’occupazione.
Alle 20 di ieri sera è scattata l’azione della polizia in antisommossa che prima trascinano fuori dal magazzino gli operai e poi passano ai manganelli. Alla fine si conteranno 5 feriti di cui 4 sostanzialemnte lievi e uno che, all’una di notte, era ancora in ospedale per le percosse subite al fegato.
Dopo la carica e la concitazione successiva, tutti gli operai coinvolti nella battaglia (che nel frattempo si sono uniti al SI.Cobas) si uniscono ai 20 colleghi di Bergamasca che stazionavano, fin dalle 15, fuori dai cancelli.
Alle 24 la polizia abbandona la scena: lo sciopero si protrae e il presidio diventa permanente. Domani, domenica 10 giugno alle ore 15, a Basiano si terrà una assemblea davanti ai cancelli de “Il Gigante” per definire in maniera chiara e definitiva le rivendicazioni e decidere i passaggi necessari ad affrontare la giornata cruciale di lunedì
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