Sono oltre 200 mila le famiglie che hanno scoperto la disoccupazione negli ultimi quattro anni, mentre i più colpiti tra i senza lavoro sono i giovani under 35.
I nuclei con almeno una persona in cerca lavoro, negli anni della crisi, sono infatti aumentati del 40,7% tra il 2008 e il 2011. È quanto emerge dal rapporto di previsione territoriale della Svimez, l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel mezzogiorno, e dell’Irpet, Istituto di programmazione economica della Toscana.
Questa tendenza è stata esplosiva al Nord, +69,7%: significa oltre 90 mila nuove case con almeno un abitante disoccupato. Le persone senza lavoro sono aumentate, secondo lo studio, negli ultimi quattro anni di 436.249 unità. Un’emorragia che ha colpito forte soprattutto sui più giovani: secondo gli studi dell’Irpet il 70% dei lavoratori che hanno perso il lavoro tra il 2008 e il 2010 e che non lo hanno ritrovato nel 2011 hanno meno di 35 anni.
È il reddito dei più giovani, inoltre, ad aver subito la contrazione più forte: -10,3%. Tra i 35 e i 44 anni, la perdita è stata del 3,6% e per gli over 45 di appena lo 0,7%. Questo risultato si spiega in parte con la diffusione tra i ragazzi di contratti meno stabili e che precludono l’accesso agli ammortizzatori sociali. Le politiche di welfare infatti sono riuscite a contenere i danni soprattutto per i lavoratori a tempo indeterminato.
Per una famiglia media la perdita di reddito reale imputabile alla crisi è stata di circa 800 euro l’anno tra il 2008 e il 2011, il 22% inferiore a quella che avrebbero subito senza ammortizzatori sociali. Questi aiuti sembrano intervenire efficacemente soprattutto al Nord, riducendo i danni della crisi del 27% (fino a 735 euro in media), mentre a Sud il loro impatto è di appena il 15% e il peso della crisi tocca 880 euro.
La ricerca mette inoltre in evidenza come ancora più forte è stato l’aumento delle famiglie dove tutti sono disoccupati nel Settentrione, +75,3% (quasi 40 mila famiglie in più) dal 2008 al 2011. Anche questo dato è molto superiore a quello nazionale (+48,5%, 64.015 nuovi nuclei) perchè contrastato dal risultato del Mezzogiorno, dove al fenomeno si associa quello degli scoraggiati che hanno smesso di cercare lavoro.
È così che le famiglie toccate dalla disoccupazione vera e propria aumentano al Sud «solo» del 27,4% e quelle con tutti i componenti in cerca di lavoro del 20,4%, nonostante le case con almeno due persone occupate diminuiscano più bruscamente che nel resto del paese (-3,6% contro il -2% del Nord e il -2,2% del dato totale).
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