Momenti di tensione nel pomeriggio di oggi davanti al Palazzo delle Aquile a Palermo dove il sindaco Leoluca Orlando é stato circondato da centinaia di operai della Gesip che chiedevano notizie sul finanziamento dei 5 milioni per i dipendenti della società partecipata dal comune a rischio chiusura per liquidazione.
Mentre i poliziotti facevano la scorta al sindaco, un operaio ha dato un colpo di casco sulla faccia di un agente e per alcuni attimi la tensione è stata molto alta. Poi il sindaco Orlando ha spiegato che nell’incontro con il Ministro Cancellieri di oggi si sono aperti alcuni spiragli. Ma di fronte alle spiegazioni interlocutorie del primo cittadino gli operai non si sono accontentati – 450 di loro sono a rischio licenziamento – e alcuni lo hanno contestato. Ma lui si è difeso accollando la situazione insostenibile dell’azienda ai precedenti amministratori: “dopo dieci anni di sprechi e ruberie abbiamo trovato una situazione finanziaria disastrosa del comune di Palermo e delle sue partecipate. Abbiamo assistito a una vera e propria rapina e in questo contesto si inserisce la vicenda Gesip”. “Dal 2010, in evidente violazione di legge, il Comune di Palermo non ha più previsto nel bilancio la voce Gesip nonostante sia una società partecipata al 100%, non prevedendo la copertura relativa ai servizi né alla manodopera – ha detto Orlando -. E’ un fatto gravissimo, per il quale abbiamo presentato al ministro Cancellieri un rapporto durissimo sulle responsabilità del passato, ma chiediamo anche di rendersi conto che il Comune di Palermo in queste condizioni non è in grado di dare risposte a quelli che sono i servizi della città e abbiamo chiesto il tavolo di crisi come si fa quando è in crisi qualsiasi azienda, per discuterne come uscirne da questa crisi. Noi siamo pronti a fare tutto quello che possiamo fare – ha concluso il primo cittadino -, ma vogliamo sapere se il governo è disposto a fare la sua parte anche sbloccando alcuni limiti di legge che ci consentirebbero di risolvere i problemi dei servizi”.
Sono circa 1800 i lavoratori della società che si occupa di servizi da quelli cimiteriali, a quelli di manutenzione, pulizia degli uffici e custodia, in liquidazione dal 2010, a cui il governo ha negato lo stanziamento di 5 milioni di euro previsti da un’ordinanza della protezione civile di maggio, che avrebbe consentito il proseguo delle attività per altri 25 giorni. I lavoratori protestano da sabato con sit in e blocchi stradali a singhiozzo per le vie della città. E sono tornati a farlo anche oggi.
Centinaia di loro hanno manifestato questa mattina in Corso Vittorio Emanuele, nei pressi del Municipio contro per il mancato rinnovo del contratto di servizio tra la partecipata e il Comune. Dopo aver bloccato il traffico automobilistico ai Quattro Canti, nel centro della città, si sono diretti verso la Stazione Ferroviaria dove altri operai avevano bloccato alcuni binari: la circolazione dei treni è stata sospesa per quasi due ore. Tolto il blocco, i lavoratori si sono diretti verso la sede del Comune a Palazzo delle Aquile, annunciando altre mobilitazioni per i prossimi giorni.
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