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Torino si ribella agli sfratti

Torino, suo malgrado, è diventata la capitale italiana degli sfratti per morosità. Lo confermano i dati diffusi dal ministero degli Interni. I casi di famiglie che perdono l’alloggio perché non sono più in grado di pagare l’affitto sono in aumento significativo. Una tendenza questa ormai diffusa e in crescita a livello nazionale. Nel 2011 gli sfratti per morosità a Torino sono stati 2.343, molto superiori a quelli di Napoli (1.557) e di Milano (1.115), ma è il rapporto tra numero degli sfratti e numero degli abitanti che ha fatto fa salire Torino in cima a questa classifica superando anche Roma, dove pure nel 2011 le famiglie che hanno perso casa per incapacità di pagare l’affitto sono state 4.678. A Torino infatti gli sfratti per morosità sono stati uno ogni 360 abitanti, quasi il doppio di quelli di Roma e Napoli (uno ogni 600 abitanti) e quasi quattro volte quelli di Milano (uno ogni 1.200 abitanti).
Questa drammatica fotografia ieri però si è movimentata parecchio con una serie di picchetti antisfratto che hanno visto episodi di resistenza in diverse strade della metropoli torinese, soprattutto a Barriera di Milano. In via Montanaro alla sei e mezza si è presentata la polizia per eseguire uno sfratto. A giugno era stato respinto. I poliziotti questa volta sono più numerosi ma si trovano davanti ad una casa da sfrattare… vuota. La famiglia sfrattata era già andata via da qualche settimana ed ha trovato ospitalità in una casa occupata nella stessa zona. Una grande operazione di ordine pubblico va a vuoto. Per ritorsione tre partecipanti al picchetto antisfratto vengono portati in Questura, un quarto viene malmenato mentre cerca di allontanarsi. In un’altra strada, via Cuneo, arriva la polizia per effettuare un altro sfratto e butta in mezzo alla strada una famiglia con un bambino piccolo. In via Feletto, all’incrocio con corso Giulio, i blindati della polizia giunti per effettuare uno sfratto sono state accolti con cassonetti rovesciati e fumogeni e sono dovuti indietreggiare. Anche in via Soana non sono riusciti ad avvicinarsi all’edificio perchè la strada era chiusa coi cassonetti, e quando la polizia ha provato ad avvicinarsi al picchetto di piazza Crispi è stata respinta con blocchi stradali e cassonetti in strada. Via Bra è rimasta chiusa al traffico sostanziamente tutta la mattina, con barricate di cassonetti che si aprivano e si chiudevano per far passare la gente della zona e non far passare la polizia. Un altro picchetto antisfratto ha animato piazza Foroni e un lato di Piazza della Repubblica, ed un altro ha chiuso una strada nei dintorni di corso Palermo.
Due dei tre fermati al picchetto antisfratto di via Montanaro sono stati liberati, senza conseguenze, mentre invece il terzo è stato espulso verso la Spagna. Già da qualche anno pendeva sulla sua testa un ordine di allontanamento dall’Italia e la polizia ha approfittato del fermo per eseguirlo.
Una giornata che ha indicato chiaramente come l’emergenza abitativa anche a Torino sia ormai oltre i limiti di guardia. Impegnare centinaia di poliziotti per buttare in mezzo alla strada le famiglie sotto sfratto non può essere una soluzione accettabile. La giornata di resistenza visto ieri mostra un aspetto del problema che le istituzioni hanno completamente sottovalutato. Prefettura, comune e governo sono avvisati. Dai manganelli occorre passare alle soluzioni concrete per migliaia di persone.

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