In una città in cui la possibilità che i cittadini possano incidere sulle scelte che li riguardano è già pari allo “0”, anche discutere ed approvare le “grandi manovre” urbanistiche nelle aule deputate del consiglio comunale e del consiglio regionale è oramai ritenuto un peso ed un inutile orpello. Meglio utilizzare, come suggerisce il Sindaco Alemanno ed il suo assessore Corsini le procedure “ad hoc” studiate dal duo Polverini – Ciocchetti ed inserite nel famigerato “Piano Casa” ed assumere rapidamente, come dato di fatto, la nuova speculazione di turno.
E’ proprio ciò che rischia di accadere su una delle aree a controllo pubblico più vaste e preziose della città quella della ex Fiera di Roma: più di 7 ettari, un tempo punto di riferimento commerciale ed anche culturale nella città, ora utilizzata per stipare in maniera indecorosa e disumana famiglie e persone colpevoli solo di vivere una situazione di emergenza abitativa e quindi costrette a subire sgomberi e deportazioni, tragica e logica conseguenza delle cieche e fallimentari politiche “di sicurezza” del sindaco Alemanno. Passando, quindi, come sempre e più di sempre sulle nostre teste si vorrebbe realizzare presso la ex Fiera di Roma circa 300.000 metri cubi di alloggi di lusso che nessuno, o pochissimi “fortunati” potranno abitare, il tutto condito da qualche nuovo tempio del consumo dovremo potremo spendere i soldi che non abbiamo. Questo in un quadrante già massacrato dal traffico e dal cemento, dagli sfratti e dalle speculazioni sugli alloggi degli enti previdenziali; un territorio in cui mancano asili e scuole materne, servizi pubblici e spazi culturali e come in tutta la città alloggi popolari.
I movimenti per il diritto all’abitare, le associazioni e i comitati di cittadini, credono invece che sia necessario impedire questo nuovo scempio e massacro ai danni di tutti e tutte. Oggi più che mai tutto dipende dalla capacità di impegnarsi dal basso e mobilitarsi tempestivamente e con forza. Per queste ragioni oggi a Roma – nell’XI Municipio, si scende in piazza con un corteo cittadino che partirà alle 15.00 dall’ex deposito ATAC di via Alessandro Severo (occupato fino ad ototbre 2011), passerà davanti all’ospedale CTO di Garbatella e si concluderà alla ex Fiera di Roma.
La manifestazione intende connettere i diversi luoghi a rischio di speculazione, con luoghi come il CTO dove sta atterrando l’altra faccia del massacro sociale che viene portato avanti oggi nei confronti delle nostre vite, quello legato ai fondi destinati alla salute e ai servizi sociali, quello delle politiche di austerità che stanno inghiottendo diritti e fabbricando precarietà. Connettere, infatti, anche fisicamente le diverse tematiche e questioni, vuol dire lanciare un messaggio chiaro: oggi più che mai è necessario uscire dagli angusti e perdenti recinti del proprio spaccato locale e sociale. Tenere insieme e ricomporre le diverse lotte in atto e quelle che verranno. Immaginare in maniera nuova e collettiva un altra città ed un altro presente fuori dalle gabbie, dai sacrifici e dalle speculazioni che ci stanno imponendo.
Al corteo parteciperanno i Movimenti per il Diritto all’Abitare (Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa, Blocchi Precari Metropolitani, Action, Comitato Obiettivo Casa); Assemblea Permanente del CTO di Garbatella; Rete Sociale 11° Municipio (Alexis – studentato occupato casa dei precari, C.S.O.A. La Strada, L.O.A. Acrobax, Casetta Rossa, Città dell’Utopia, No PUP, Teatro de Merode); Assemblea di Quartiere Tormarancia; Consiglio Metropolitano – Roma; Comitato No Debito – Roma;
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