Si è concluso a metà pomeriggio, a piazza delle Camelie, il corteo organizzato dai Blocchi Precari Metropolitani, dall’Asia Usb e da altre sigle del movimento per il diritto all’abitare, che ha sfilato da Piazza Teofrasto per le strade del popolare quartiere romano di Centocelle. L’ennesima manifestazione nella capitale per “chiedere il blocco degli sfratti, degli sgomberi e dei pignoramenti”.
Alla manifestazione – convocata all’insegna degli slogan “resistenza, resistenza”, “Liberiamoci dagli sfratti” e “siamo il nostro vero punto di riferimento, siamo la vera resistenza alla crisi” – hanno partecipato alcune centinaia di persone, scortate da un massiccio dispositivo di Polizia. Il corteo si è fermato per alcuni minuti davanti al civico n° 42 di Via dei Castani, all’altezza dell’edificio occupato dal 2009 e sede dello Sportello metropolitano per gli sfrattati e della Biblioteca abusiva metropolitana. Nello stabile, “che prima dell’occupazione era restato inutilizzato per 15 anni”, hanno detto i manifestanti, vivono dodici nuclei tra famiglie e precari. Uno dei tanti esempi di riappropriazione a scopo abitativo degli spazi abbandonati che tra dicembre e aprile ha visto l’occupazione da parte di migliaia di famiglie di più di 20 edifici in diverse zone della capitale. Durante il corteo di oggi i promotori hanno rilanciato l’appuntamento del 3 giugno prossimo, quando i movimenti per la casa tenteranno di bloccare lo sfratto di una famiglia in via dei Pioppi, e la richiesta di “una moratoria sugli sfratti, che chiediamo da oltre un anno – ha spiegato Paolo di Vetta – per lasciare in pace almeno per un paio d’anni le famiglie, e avere tempo per trovare delle soluzioni”. “Solo a Roma lo scorso anno sono state emesse più di 6 mila richieste di sfratti, dei quali 5330 per morosità incolpevole; la nostra risposta, oggi – hanno spiegato i movimenti e il sindacato Usb – è una risposta importante, per il quartiere ma anche per la città, dove il problema abitativo sta diventando sempre più grave, con appartamenti svenduti a banche e fondi immobiliari. I governanti ci dicono di avere tanta pazienza, ma noi non ne abbiamo più”.
„Tra queste quella di una signora proveniente dall’Etiopia che abitava nel quartiere Alessandrino e che a metà gennaio ha subito una ritorsione per aver denunciato 18 anni di affitto in nero. “Per vendicarsi della cedolare secca le hanno devastato l’appartamento” hanno raccontato gli attivisti ai giornalisti presenti, così come la storia di un cittadino del Bangladesh che “si opponeva allo sfratto ed è stato lanciato dalla finestra dell’appartamento in cui viveva”.
Reportage fotografico di Patrizia Cortellessa
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