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Primo congresso Usb. Gli interventi in diretta

CARLO GUGLIELMI (FORUM DIRITTI/LAVORO):

Oggi c’è da fare insieme il sindacato della persona, che provveda a tutti i bisogni ed i diritti.

Ci ammanniscono balle!

A chi parla questo accordo? I nostri amici ragionevoli benpensanti di sinistra ci dicono: ai firmatari.

Ma se CCNL viene firmato da 50 e applicato a tutti! Questo è alla base del diritto sindacale.

Ci dicono che è stato imposto da Confindustria: è falso. Un conto sono i firmatari, un conto gli aderenti. L’adesione entra per le RSU. Un sindacato, se vuole concorrere, deve sottoscrivere. Poi i suoi voti non vengono contati.

“Impegno a non porre in essere nessuna iniziativa di contrasto” .

Hanno paura di noi!!! Questo non è che l’inizio.

FRANCESCO IACOVONE:

Nel commercio c’è una violenza quotidiana nei confronti dei lavoratori, che sono soprattutto lavoratrici. Prima li chiamavamo sindacati complici, dopo accordo saremo costretti a definirli sicari di diritti. In un centro commerciale già si può praticare la confederalità sociale.

LUCIANO VASAPOLLO:

Crisi del ’29 era crisi nella struttura macroeconomica, mancava un modello di produzione nuovo per uscirne. Se ne esce con fordismo, keynesismo, guerra mondiale.

Oggi si prende atto che la crisi è sistemica. Ma oggi non c’è un nuovo modello di accumulazione.

Nel frattempo il capitale è riuscito a scomporre il mondo del lavoro. La precarietà c’è sempre stata, i governi Blair o Prodi la hanno istituzionalizzata.

È diminuito il tasso da reinvestire. Si rilancia col denaro preso ai lavoratori (fondi pensione, privatizzazioni, ecc) attaccando costo del lavoro e diritti del lavoro.

Non è possibile una nuova fase espansiva, che coesista con le politiche d’austerità.

Le politiche di austerità vengono proposte perché non hanno altra possibilità che attaccare il costo del lavoro.

Vanno riprese le parole d’ordine storiche: in primis riduzione dell’orario di lavoro, calcolata sulla vita del lavoratore; la battaglia per il reddito sociale garantito come forma di redistribuzione della ricchezza che i lavoratori hanno creato, che parta dalla tassazione dei capitali; per l’edilizia pubblica

PAPI:

La crisi scompagina le fila dei lavoratori, crea ulteriore frammentazione sociale.

Lavoro stabile è sempre più destrutturato, nostra organizzazione deve andare all’interconnessione di queste lotte con il lavoro precario. La crisi mantiene un potere forte, il padronato ne approfitta. Non è vero che si tornerà a situazione precedente.

Il completo asservimento di cgil cisl uil è drammatico: fanno credere ai lavoratori che se si piegano passerà il periodo. Non ci nascondiamo difficoltà. Con questo accordo verrebbero dare colpo decisivo al conflitto sindacale. Ma non ci piegheranno. Camusso serva del capitale.

Non si tratta semplicemente per sgominare le nostre strutture, ma è un tragico tentativo di mantenersi a galla mentre perdono pezzi.

Dobbiamo mettere in campo tutta la nostra capacità di lotta, la nostra qualità, quella di tanti militanti che sono nei territori, nei posti di lavoro, nell’occupazione delle case.

35 anni fa, quando abbiamo avviato questa esperienza, cgil cisl uil erano ancora più forti.

Ottimisti nella volontà e razionali nelle scelte.

FIORENTINI (ESECUTIVO NAZIONALE USB P.I..:

Il Pubblico Impiego si sta confrontando quotidianamente con l’attacco allo stato sociale e ai servizi, attacco mirato a modificare la funzione originaria della PA, con cambio committenza: da quella sociale, alla cittadinanza, all’impresa. Un progetto molto pericoloso.

Prevede riassetto istituzionale, il ritiro dello stato dai territori, l’esternalizzazione di interi pezzi. E’ una riduzione del perimetro pubblico con accentramento dei poteri e decentramento del debito.

Non è la battaglia dei dipendenti pubblici, è la lotta di tutti perché è in difesa di un modello sociale.

Bisogna rispondere in maniera altrettanto organica e complessa.

Siamo chiamati a scelte importanti sul piano organizzativo e di pratica del conflitto.

SEGRETARIO SAS SIAE:

Qui si respira una bella aria. Asservimento totale dei confederali. Veniamo da un esperienza di sindacato autonomo con tanti iscritti sul territorio. Oggi anche i lav siae sono senza diritti E’ un momento storico.

Siamo per una SIAE finalizzata a tutelare diritto d’autore per i piccoli autori.

L’idea di rovesciare il tavolo ci piace, è sempre stata l’anima della nostra battaglia.

CREMASCHI (Rete28aprile Cgil):

Anche io ho sentito bella atmosfera. Sono circa due anni che lavoriamo insieme.

Stanno cercando di costruire un regime politico sindacale per far passare austerità nei luoghi di lavoro, nel paese.

Dobbiamo vergognarci della degenerazione del sindacalismo confederale. Dobbiamo riappropriarci del ruolo delle Camere Del Lavoro.

Sono incazzato come una biscia con Landini, che il 29 giugno 2011 dichiarò che le clausole di tregua erano da respingere, che violavano i principi della CGIL, e che erano per la Cgil un cedimento. Oggi dice che ha vinto.

Il sistema informativo ha costruito una finta alternativa, che fa credere”finalmente c’è qualcuno che difende i nostri diritti”; quel qualcuno poi accetta il peggio del peggio.

Oggi il sindacalismo non può che essere anticapitalista, deve esprimere un punto di vista alternativo.

L’idea del partito amico, del centro sinistra amico (vedi oggi Epifani) va abbandonata: c’è bisogno di indipendenza.

Nel mondo del lavoro sta passando l’idea della totale disponibilità del lavoratore, un lavoro “liquidi”. In questo quadro si capisce la esigibilità degli accordi. E’ una lotta per i diritti dei lavoratori, contro la creazione di un sistema autoritario. A un lavoro liquido bisogna imporre un contratto liquido, non impone solo un aumento delle ore, ma come quando e dove queste ore vanno lavorate, secondo quello che vuole il padrone. Questo accordo è scritto nella lettera della BCE del luglio 2011.

Questo accordo è un infamia!

Il sindacato di classe ha nella lotta contro lo sfruttamento il suo centro. In autunno ripartiamo,

diamogli una botta vera

7 GIUGNO 2013

MAVRIKOS (segretario generale della Federazione sindacale mondiale):

Contro sindacati padronali e sindacalisti che fanno solo carriera. La fondazione di USB dà onore alla classe lavoratrice italiana e siamo onorati che l’USB faccia parte delle FSM. Saluto dal Bangladesh a USB e solidarietà ai lavoratori turchi che continuano a lottare contro repressione.

In ogni paese, anche in quelli socialdemocratici, è in corso un attacco contro le condizioni dei lavoratori. La crisi che stiamo vivendo sottolinea il ruolo di una UE a tutela dei monopoli e dei poteri forti

Questa crisi non l’abbiamo creata noi, e non la dobbiamo pagare, dobbiamo rafforzare i rapporti di classe, far sì che il lavoratore greco abbia al suo fianco il lavoratore italiano, costruire delle azioni forti sul piano internazionale e diffondere la consapevolezza che la lotta dei lavoratori sarà più efficace quando si dirigerà contro il sistema capitalista.

Ringraziamo l’USB che nell’ottobre del 2014 l’incontro della Federazione Sindacale mondiale verrà organizzato a Roma.

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