Legalità a senso unico che colpisce solo i soggetti deboli
Il pignoramento dei conti correnti, con il blocco della cassa dell’ATER di Roma, mette a rischio il futuro stesso dell’ente: da quello dei dipendenti, che non riceveranno gli stipendi, a quello degli inquilini e del patrimonio immobiliare.
Questo provvedimento, ottenuto dal Commissario Tronca per il mancato pagamento dell’ICI prima e dell’IMU poi, cerca di far tornare i conti di Roma Capitale prelevando anche da un Ente con finalità sociali.
L’AS.I.A/USB, che già contrastò un provvedimento simile avanzato dalla Giunta Alemanno, ritiene che l’ATER di Roma, come tutti altri gli Enti pubblici che gestiscono le case popolari, dovrebbero essere esentati dal pagamento delle tasse sulla proprietà immobiliare: d’altro canto i suoi alloggi vengono assegnati dalle Politiche Abitative di Roma Capitale.
Ci si chiede come mai il legislatore non abbia ritenuto opportuno proteggere l’Edilizia Residenziale Pubblica lasciando ai comuni la possibilità di stabilire quale aliquota IMU applicare? Come mai le norme fiscali sulle proprietà immobiliari abbiano invece tutelato, e continuino a tutelare, i costruttori e gli speculatori, fino, ad esempio, all’esenzione sulle cubature invendute, o quella per le strutture di enti ecclesiastici messe a profitto, come i numerosi ex conventi romani trasformati in alberghi o le costose residenze per anziani?
E perché il Commissario Tronca ha recentemente approvato un provvedimento che prevede sconti retroattivi alle banche che svolgono il servizio di tesoreria comunale?
Perché l’impegno che è stato profuso dalla gestione commissariale nello sgombero degli spazi sociali non viene applicato allo scandalo dei “Punti verdi qualità” o quello dei Piani di Zona, che hanno esposto il Comune di Roma per centinaia e centinaia di milioni di euro garantendo profitti a soggetti privati?
Questa legalità a senso unico appare come un tassello di un più generale attacco all’Edilizia Residenziale Pubblica sancito dal famigerato “Piano casa” Renzi-Lupi, che ne prevede la dismissione invece che la tutela ed il potenziamento, colpendo così i più deboli e continuando a tutelare le banche e la rendita immobiliare.
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