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Bologna. Arriva Letta, la polizia carica

In giornata si era diffusa a Bologna la voce della presenza del premier Enrico Letta all’inaugurazione del Mast, la “Manifattura di arti, sperimentazione e tecnologia”, il nuovo edificio multifunzionale in via Speranza a Santa Viola, un nuovo frutto della speculazione e dello sperpero di denaro pubblico sottratto alla città e al welfare.

“Sin da questa sera assedieremo i luoghi dove il potere si ritrova, con la determinazione nel richiedere la nostra unica grande opera: casa, reddito e dignità per tutti” scrivevano in un comunicato alcune realtà sociali e sindacali di Bologna, tra centri sociali, collettivi studenteschi e attivisti dei sindacati Asia Usb e SiCobas. Per i contestatori la fiducia al governo Letta è «il segno definitivo della presa di possesso, da parte dei poteri forti della finanza, dei meccanismi di governo del nostro paese, ma questa stabilità dà carta bianca ai diktat dell’ortodossia economica neoliberista, con le sue ricadute atroci sulle condizioni di vita di tutti e tutte noi». Nell’appello alla mobilitazione i firmatari citano anche la tragedia di Lampedusa, «una strage di Stato i cui responsabili sono esattamente quei politici di Bruxelles e Roma che governano la fortezza Europa e lo Stato italiano nel segno del barbaro sfruttamento economico dei migranti, così come intanto massacrano istruzione, sanità e trasporti a colpi di tagli e misure d’austerità». A tutto questo, «noi non ci stiamo e ribadiamo forte e chiaro la nostra voglia di opporci al massacro sociale che il governo Letta incarna. Assedieremo i luoghi dove il potere si ritrova, con la determinazione nel richiedere la nostra unica grande opera: casa, reddito e dignità per tutti».

Parecchie decine di persone richiamate dall’improvviso tam tam si sono presentate al simbolico assedio dietro uno striscione che recitava “Assediamo i responsabili dell’austerity, Letta Bologna non ti vuole, Sollevazione generale”, intonando cori contro il governo, le politiche di austerità e la repressione dei movimenti sociali. Esplicito naturalmente il richiamo al corteo nazionale di Roma del 19 ottobre, quando i movimenti sociali e territoriali di tutto il paese scenderanno in piazza uniti contro il governo e contro l’austerity.

Dopo un primo lancio di uova e farina, i manifestanti hanno tentato di entrare nella struttura, aggirando da una strada laterale la polizia schierata in assetto antisommossa. Alle manganellate dei Carabinieri i manifestanti hanno risposto con un nuovo lancio di oggetti, per poi muoversi in corteo verso via Emilia Ponente e bloccare il traffico.

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1 Commento


  • ilpredicatore

    io voglio dire alle forze presenti se il popolo fa questo è anche nel vostro interesse quinti perche accanirsi con i mancanelli sul popolo solo chi è come quei politici reagisce cosi tanto si sa che appena non avranno bisogno di voi farete la stessa nostra fine unitevi al popolo per una italia libera da questi porci che ci berubano della nostra dignità rivoluzione

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