Circa trecento lavoratori degli Enti di Ricerca hanno partecipato ieri mattina a Roma al presidio organizzato dalla USB Pubblico Impiego davanti al Parlamento nell’ambito della settimana di mobilitazione del settore. Presenti i lavoratori di numerosi enti di ricerca, ISS, ISFOL, ISPRA, INEA, CRA, ENEA e il coordinamento precari dell’ISTAT.
“Abbiamo voluto mandare un segnale forte ad un palazzo sempre più impegnato a mantenere in vita il Governo Letta, espressione dell’Europa delle banche, invece che ascoltare e dare risposte a settori fondamentali del Paese reale, come quello della ricerca pubblica” spiega Cristiano Fiorentini dell’Esecutivo Nazionale di USB del Pubblico Impiego.
“Contemporaneamente siamo andati a consegnare la denuncia contro l’Italia per infrazione della direttiva europea sul precariato anche al ministro della Funzione Pubblica, responsabile del DL101 che stabilizzerà il 5% dei precari e porterà a migliaia di licenziamenti ”.
Al termine del presidio una delegazione dei lavoratori ha incontrato l’on. Madia (PD) e l’onorevole Gallo (M5S), ai quali sono stati esposti i punti fondamentali al centro della settimana di mobilitazione, chiedendo un impegno in particolare sul precariato e sulla necessità di una legge sulla ricerca, che affronti le questioni della governance unica e di una fiscalità speciale per gli EPR.
“Valuteremo – continua Fiorentini – se e come l’attenzione mostrata ai problemi che abbiamo rappresentato si tradurrà in impegni concreti. Da parte nostra intendiamo tradurre in proposta concreta quanto espresso in termini di iniziative di lotta durante questa intensa settimana e, se non otterremo ascolto, continueremo con ancora maggiore determinazione perché le soluzioni alle questioni che poniamo non possono essere rimandate”.
“Ovviamente l’USB PI Ricerca parteciperà allo sciopero del 18 ottobre, del quale intendiamo essere protagonisti” conclude il dirigente sindacale USB.
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