Dopo la nefasta riforma Gelmini/Profumo, che ha costretto gli Atenei a ragionare in termini aziendalistici, riducendo l’offerta formativa e di strutture nei territori e gettandosi per sopravvivere nelle mani dei finanziatori privati, i provvedimenti dell’attuale governo confermano e accentuano lo smantellamento del sistema universitario pubblico.
Attestazione eclatante di tale strategia è il D.M. 713/2013, con il quale sono state distribuite agli Atenei le risorse (punti organici) con criteri che premiano quelli che hanno esternalizzato i servizi tramite le Fondazioni o che hanno elevato le tasse d’immatricolazione.
La tendenza a privatizzare i servizi è confermata dalla recente legge di stabilità, approvata in Senato, che prevede al Comma 253 un incremento di 400 milioni del finanziamento destinato ai policlinici gestiti dalle università private (50 ml. per il 2014 e 35 ml. annui fino al 2024), mentre al sistema universitario pubblico, a fronte di un taglio oramai ammontante a più di 400 milioni di euro, saranno restituiti – e non si sa come – solo 150 milioni di euro nel 2014 (Comma 172).
Secondo l’USB P.I. Università, sono politiche inaccettabili, soprattutto in presenza di un taglio superiore al miliardo di euro del finanziamento al servizio sanitario pubblico (che gestisce anche i policlinici universitari pubblici) e del mancato adeguamento agli standard europei del percorso di formazione del personale medico, che continua a fare tirocini senza una sufficiente copertura finanziaria.
Il protrarsi di simili strategie dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, l’intenzione di gettare nelle mani dei privati i servizi pubblici essenziali, in primis sanità, formazione e ricerca, incrementando la già troppo elevata fuga dei cervelli e togliendo futuro ai giovani del nostro Paese.
L’USB P.I. Università chiede al Ministro Maria Chiara Carrozza di dare risposte puntuali almeno sul problema dei punti organici, nel corso del question time previsto per oggi alle 15.00 alla camera dei Deputati.
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