Il Testo Unico del 10 gennaio, firmato da Cgil Cisl Uil e Confindustria prevede, come noto, che i sindacati che non condividono la concertazione e gli accordi siglati e non si obbligano giuridicamente a rispettarli, vengano espulsi anche dalle elezioni per la nomina delle rappresentanze sindacali a livello aziendale, del tutto a prescindere da quanto seguito abbiano tra i lavoratori chiamati al voto.
Le prime conseguenze pratiche di questo accordo si cominciano già a sentire. In questi giorni si terranno presso il Poligrafico dello Stato le elezioni per la costituzione delle Rsu. Nonostante l’art. 4 del vigente contratto collettivo applicabile prevede quale unico onere per presentare le liste che esse siano accompagnate da un numero di firme pari al 5% degli aventi diritto al voto – numero che, avendo il poligrafico circa 1200 votanti, equivale a 60 firme – U.S.B. Lavoro Privato ne ha raccolte ben 500 a supporto! Ma nonostante questo la sua lista è stata esclusa dalle elezioni perché Usb non vuole e non può accettare la fine della democrazia e del diritto costituzionalmente garantito al conflitto sindacale a partire dallo sciopero, e quindi non ha aderito al testo unico sulla rappresentanza. E questo non è che uno dei primi eventi conseguenza dell’applicazione dell’accordo del 10 gennaio.
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