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Italia. Più di trecentomila sfratti in cinque anni. Le soluzioni? In mano ai Lupi

I numeri dell’emergenza abitativa nel nostro paese sono da far tremare i polsi ma non sembrano affatto scuotere dall’inerzia i governi e le amministrazioni locali. Secondo un dossier presentato da Lega Ambiente dal titolo “Basta case vuote di carta”, negli ultimi 5 anni sono stati emessi oltre 311mila sfratti, e milioni di famiglie vivono condizioni di grave disagio per pagare le rate del mutuo o dell’affitto nonostante siano ben due milioni e 700mila le case vuote su tutto il territorio italiano (contro le 700mila nel Regno Unito solo per fare un esempio). Il dossier analizza non solo il quadro dell’emergenza abitativa ma lo mette giustamente in connessione con il consumo di suolo nel nostro Paese, con la continua costruzione di case inutili e inaccessibili per chi ne avrebbe bisogno ma che restano sfitte e invendute per anni. Da alcuni dati risultano essere ben 650mila le famiglie, che per reddito e condizioni, avrebbero diritto ad un alloggio di edilizia popolare. Per Legambiente, servono nuove politiche, con risorse stabili per riqualificare il patrimonio edilizio pubblico in locazione e per creare nuovi alloggi negli ambiti di riqualificazione, con nuovi strumenti urbanistici e fiscali da affidare ai Comuni per gestire il patrimonio immobiliare. Interventi che mancano completamente nel decreto Lupi sulla casa in corso di approvazione in Parlamento. Per protestare contro il decreto Lupi ieri a Roma i movimenti per il diritto all’abitare hanno dato vita ad una tendopoli in largo Sant’Andrea della Valle, nei pressi del Senato dove il provvedimento era in discussione. Il giorno precedente avevano sfilato in corteo da Piazza della Repubblica fino a via dei Fori Imperiali dove – di fronte ad un impressionante schieramento di polizia che chiudeva la strada per Piazza Venezia – avevano issato una tendopoli provvisoria.

 

 

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