La “padrona al picchetto”. L’amministratore delegato della AST Lucia Morselli, questa notte verso le 0.45, si è presentata, al presidio dei lavoratori di viale Brin. E’ arrivata da sola, accompagnata dall’autista e senza nessuna scorta ed ha cercato “l’interlocuzione” con i lavoratori, una interlocuzione negata ripetutamente. Il clima ben presto si è fatto molto teso. Il questore di Terni, Belfiore, saputo di quanto stava accadendo è giunto sul posto, invitando la Morselli a lasciare il presidio e ad andarsene. I lavoratori hanno capito al volo il rischio di provocazioni e si sono trattenuti. Un sindacalista della Rsu ha annunciato che avrebbe denunciato “la padrona” per istigazione alla violenza. La Morselli è stata convocata per mercoledi 29 ottobre a Roma dal ministro dello Sviluppo, Federica Guidi,per riprendere la trattativa sul futuro della Ast di Terni e dei 541 lavoratori che già adesso rischiano il posto di lavoro. Intanto proseguono lo sciopero a oltranza dei lavoratori, i blocchi stradali e i presidi delle portineria in via Brin, della Prefettura e del Comune.
La Morselli esordisce come manager nel 1982 alla Olivetti. Nei diciotto anni successivi ha cambiato 17 incarichi. Successivamente arriva alla Berco dove è stata protagonista di una durissima vertenza che ha portato a drastici tagli del personale e a un braccio di ferro con sindacati e istituzioni. Dopo la Berco, la supermanager è stata dirottata a Terni. La sua fama è quella di una dura, una tagliatrice di teste che interviene quando le aziende sono in crisi. Alla Berco fece arrivare 611 lettere di licenziamento e non ebbe mai un incontro con le istituzioni.
L’iniziativa della Morselli è doppiamente provocatoria, visto il clima teso in città e in azienda che lei stessa ha creato. Ieri, fra l’altro, era iniziata la seconda fase della mobilitazione lanciata dalla Rsu di Ast Thyssenkrupp. Un grande “delegazione” di lavoratori, con in testa in rappresentanti sindacali di fabbrica, ha occupato il consiglio comunale, bloccando “a oltranza” l’attività istituzionale del Comune.
Il sindaco, Di Girolamo, contestato nei giorni precedenti, ha mostrato immediata solidarietà con i lavoratoriaderendo al blocco dell’attività istituzionale (senza naturalmente bloccare i servizi e altre funzioni essenziali).
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Fiamma
alla Morselli non è bastata la Berco di Copparo.Che schifo!