“L’ AS.I.A.-USB parteciperà alla manifestazione del 28 febbraio a Milano, per difendere il diritto alla casa e rilanciare la necessità di costruire sul terreno della gestione delle città e delle politiche abitative un programma sociale alternativo, sia al governo Renzi che alla falsa opposizione di Salvini”, lo annuncia Angelo Fascetti, dell’Associazione Inquilini e Abitanti USB.
“La cogestione e la piena complicità tra leghismo e renzismo appare evidente nella costruzione di tutta l’operazione dell’Expo 2015 – prosegue Fascetti – dove prevale la cessione di sovranità alle istituzioni finanziarie ed alle proprietà immobiliari. E mentre la città è stata messa a disposizione dei privati, e la gestione del suolo e delle urbanizzazioni non segue la logica dell’ interesse collettivo, ma viene piegata agli appetiti delle rendite, non si riconosce il diritto all’abitare”.
“Non è un caso che mentre si prepara l’inaugurazione dell’esposizione universale, Milano diventi il teatro di una vera e propria guerra contro il diritto alla casa – evidenzia il responsabile AS.I.A.-USB – sgomberi, sfratti e una martellante campagna contro l’idea che la casa costituisca un diritto fanno parte di un unico disegno, ben sintetizzato dal vergognoso decreto Lupi, che si propone lo smantellamento, la privatizzazione di quello che rimane del patrimonio immobiliare pubblico e popolare, la vendita e non l’assegnazione di quello tenuto vuoto da anni”.
“I prezzi degli affitti ed il blocco dell’edilizia popolare – ricorda Fascetti – in Italia hanno creato da tempo una condizione insostenibile, per cui milioni di cittadini si ritrovano a rischio. Anche lo smantellamento del patrimonio abitativo degli enti previdenziali e non, che è andato avanti nel corso di questi anni, ha messo in grave difficoltà centinaia di migliaia di famiglie, mentre la politica degli sfratti è andata avanti senza curarsi delle crescenti difficoltà economiche a sostenere il pagamento dei canoni”.
“Per questo saremo in piazza a Milano il 28 febbraio, insieme a tanti lavoratori, precari, disoccupati, per una politica che ripensi la gestione delle città a partire dai diritti di chi le abita, fermando la cementificazione ma puntando alla conversione di tanto patrimonio inutilizzato in edilizia popolare”, conclude Fascetti.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa