Si è svolto oggi lo sciopero indetto dalla Fiom e dal SI.Cobas fuori dai cancelli della Olifer, acciaieria di Cividate al Piano (Bergamo).
L’azione dei lavoratori è riuscita a bloccare per 4 ore i cancelli di ingresso della fabbrica tenendo fuori i lavoratori non aderenti all’iniziativa. Ai lavoratori dell’Olifer, si sono aggiunti numerosissimi lavoratori solidali proveniente da altre situazione di lotta sul posto di lavoro, come ad esempio i lavoratori dell’SDA di Stezzano, della TNT.
Le cause che hanno portato i lavoratori a scioperare sono da ricondurre a due diversi livelli rivendicativi: uno economico e l’altro di ‘dignità’ nel lavoro: i lavoratori hanno però tenuto a sottolineare come siano stati più i fattori umani che non quelli economici a scatenare la protesta.
Essi denunciano infatti il clima di tensione che si è venuto a creare all’interno dell’azienda, un clima che come definiscono gli stessi è ‘al limite del sopportabile’. Intimidazioni, minacce e persino insulti e offese nei confronti dei lavoratori sono comuni nei rapporti padronali della Olifer.
I lavoratori raccontano inoltre di tutta una serie di punizioni (richiami, sanzioni ecc) riservate ai lavoratori ‘meno meritevoli’, una dinamica del ‘sorvegliare e punire’ padronale simile a quella che muoveva il reparto di confino di Nola, dove venivano ‘spediti’ i lavoratori Fiat che si distinguevano per l’attivismo sindacale e politico.
I tentativi di creare tavoli di discussione e di confronto con i rappresentati sindacali sono stati rifiutati dalla dirigenza.
A tutto ciò si aggiungono motivi economici inerenti a una redistribuzione palesemente ineguale delle ore di cassa integrazione e del contratto di solidarietà, dei turni lavorativi e alle dinamiche organizzative.
Questo clima di tensione oppressivo e intimidatorio si è, in qualche modo, manifestato anche durante lo stesso sciopero. Nessuno dei lavoratori presenti ha voluto rilasciare interviste per paura di ‘ripercussioni’ future; dopo appena 45 minuti dall’inizio dello sciopero sono arrivate ben tre volanti della polizia; il direttore ha ripetutamente sminuito il lavoro dei lavoratori delegati sindacali presenti non essendo, secondo lui, in diritto di scioperare in quanto hanno ‘uno stipendio già più alto dei colleghi’, come se la dignità nel lavoro e il diritto di sciopero siano subordinati ad un basso salario.
Questa stessa strategia di dividere i lavoratori è stata adottata delegittimando la presenza dei molti lavoratori estranei all’azienda accorsi in solidarietà agli scioperanti. La lotta rimane aperta. Venerdì ci sarà un tavolo in cui saranno presenti tutte le sigle sindacali. Se la trattativa non andrà a buon fine la mobilitazioni degli operai continuerà.
(fonte: Bgreport.org)
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