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Roma. Degrado trasporti pubblici e intimidazioni aziendali. Adesso basta!

Autisti costretti a viaggiare su autobus senza frecce funzionanti o meccanismi salva porte fuori uso…e a pagarne le conseguenze. Questo prevede il manuale elaborato dall’Atac alla fine di maggio. E poi? Metropolitane da incubo, trenini pendolari difettosi e incidenti frequenti. La situazione dei trasporti pubblici nella Capitale è ormai allucinante per chi è costretto a utilizzarli. Ma mentre i dirigenti incassano retribuzioni e premi obiettivo stellari, l’inchiesta su Mafia Capitale arriva fin dentro l’Atac e i suoi appalti per la manutenzione degli autobus. L’Usb prende di petto frontalmente l’azienda sia sul piano legale che su quello conflittuale attraverso scioperi ripetuti dei tranvieri che adesso il governo Renzi/Delrio vorrebbe ridurre al silenzio.

Dopo aver più volte denunciato la condotta dell’Atac SpA per le diverse procedure disciplinari messe in atto nei confronti di autisti che di fronte a malfunzionamenti delle vetture avevano fermato il mezzo, richiedendo l’immediato intervento dell’assistenza o l’invio di una vettura sostitutiva, l’USB ha presentato un esposto contro l’azienda di trasporto pubblico romano per le istruzioni contenute nel suo “Manuale dell’Operatore di esercizio”, consegnato dall’Atac ai dipendenti il 27 e 28 maggio scorsi.Tra le varie indicazioni contenute nel “Manuale”, si prevede l’obbligo per gli autisti a proseguire il servizio anche nei casi di guasti quali l’avaria delle luci di stop, la rottura del clacson o dello specchietto laterale e persino del “blocca porte”, il sistema di sicurezza che blocca immediatamente il mezzo in caso di apertura involontaria delle porte. “E’ appena il caso di ricordare come proprio a causa del difettoso funzionamento di tale dispositivo una giovanissima studentessa poco più di un anno fa è caduta da un mezzo dell’Atac riportando la parziale amputazione di un piede”, riporta l’esposto presentato dall’USB  tramite l’avvocato Carlo Guglielmi del Forum Diritti/Lavoro. Ma il conducente che causasse un incidente sarà sempre chiamato a rifondere il danno a persone o cose se, come disposto dal codice civile: “non prova di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno“, essendo la responsabilità della proprietaria Atac solo eventuale e solidale. Secondo l’USB, queste disposizione aziendali non solo violano il codice della strada, mettono a grave repentaglio l’incolumità dei passeggeri e più in generale dei cittadini, conducono  a pesantissime responsabilità civili e penali in capo agli autisti, ma mettono a repentaglio la salute e sicurezza sul lavoro degli stessi conducenti.

Non solo. Dopo il grave incidente alla metro B del 5 giugno scorso, che a Roma ha causato il ferimento di circa 21 persone, ieri pomeriggio un ennesimo guasto sulla ferrovia Roma-Lido ha bloccato i passeggeri nelle vetture per quasi un’ora con l’aria condizionata mal funzionante, tanto da provocare malori e l’intervento di 118 e Vigili del Fuoco. “Sono ormai anni che l’Unione Sindacale di Base denuncia gli effetti devastanti delle politiche dei tagli che le amministrazioni comunali e le aziende dei trasporti stanno portando avanti, privilegiando gli incrementi di produttività  a danno della sicurezza dei lavoratori e degli utenti”, è il commento di Michele Frullo dell’USB Lavoro Privato. Prosegue Frullo: “Le vetture sono spesso obsolete e mal funzionanti ed i lavoratori non sono posti nelle condizioni di operare in sicurezza con tali mezzi. Difatti, sempre più spesso, a seguito di incidenti si sente parlare di errore umano per nascondere in realtà le carenze manutentive del parco treni”.Aggiunge il rappresentante USB: “Abbiamo già formalmente denunciato al Comune di Roma, all’Assessorato ai Trasporti, al Prefetto, al Ministero dei Trasporti, al Ministero degli Interni e alla Commissione Trasporti l’assurda situazione che si vive sugli autobus gestiti dalla società ATAC a seguito del ‘Manuale dell’Operatore di Esercizio” distribuito ai dipendenti, nel quale si invitano gli operatori a non fermare le vetture, anche qualora ci siano anomalie o malfunzionamenti rilevanti, in netta violazione di norme sancite dal codice della strada e mettendo in serio rischio sia il lavoratore che l’utenza”. Frullo avverte poi che: “A pagare i continui disservizi non possono e non devono essere né i lavoratori né gli utenti, che oltretutto pagano per ottenere un servizio efficiente e sicuro. Chiediamo pertanto che le aziende garantiscano maggiore controllo e vigilanza, la corretta osservanza delle regole inerenti la sicurezza dei mezzi di trasporto e la corretta applicazione delle norme in materia di sicurezza sia per i lavoratori che per gli utenti”, conclude il sindacalista.E la Giunta Marino? Dorme, lasciando che il sistema dei trasporti pubblici della Capitale continui ad essere una avventura allucinante per pendolari e passeggeri.

 

 

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